Una delle inevitabili scelte che Autosprint ha dovuto fare per sopravvivere è stata quella di seguire la linea dell'approfondimento storico. Articoli retrospettivi sono presenti ormai in pianta stabile nell'edizione settimanale, ma è stata creata anche un'iniziativa ad hoc, chiamata "Gold Collection". Non è una novità, ne abbiamo recensiti già diversi numeri, spendendo per lo più parole positive. Il numero 5/2020 della Gold Collection vuole ripercorrere la storia dell'endurance attraverso fatti, vetture, gare, personaggi. Un compito problematico, forse troppo per le 130 pagine concesse. Mario Donnini è di rigore in questi casi, e il suo apporto è garanzia di serietà e anche di originalità, il che è essenziale anche quando si affrontano temi storici. Iniziamo però dalle foto, che purtroppo non sono gran ché, nel senso che sono state scelte immagini bellissime ma proprio per questo già ultra-famose. Peccato.
Gli argomenti sono vari e capisco che dev'essere stato tutt'altro che facile sceglierli per doverne scartare tanti altri, altrettanto meritevoli d'attenzione. Ma l'essenziale c'è: le gare più belle (Sebring, Daytona, Le Mans, Targa Florio...), le vetture più significative (Porsche, Ferrari...) e anche l'occhiata al passato recente con l'epopea scritta da Audi negli anni duemila era doverosa. Tutto bene, dunque, ma l'impressione - almeno stavolta - è quella di trovarci di fronte ad una pubblicazione fatta per chi è nato negli anni novanta o per una platea di lettori con una cultura automobilistica piuttosto limitata.
Nei testi, scritti per varie occasioni in periodi diversi, Donnini fa parecchio il Donnini, rischiando di diventare la caricatura di se stesso, e lo dico con dispiacere perché il Donnini al grado zero io lo adoro.
Forse le cose più intriganti sono proprio quelle sul passato più recente, dove l'autore può dire qualcosa di inedito essendo stato spesso testimone diretto. Belli e straordinariamente evocativi restano alcuni capitoli come quello sul Gruppo 5, ma permane un'idea di discontinuità. In ogni caso, per 5 euro, questo supplemento potrà entrare di sicuro nella biblioteca degli appassionati.
Un plauso, comunque, va sempre ad Autosprint e alla sua redazione per lo sforzo enorme che sta conducendo in un paese con un mercato editoriale da terzo mondo.
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