La più recente novità di Kess Model è l'Innocenti Mini De Tomaso prima serie (1977), un modello che è uscito insieme alla Citroen BX Sport 1985. L'arrivo della Mini De Tomaso costituisce senz'altro una buona notizia per gli amanti delle vetture italiane degli anni settanta, e senz'altro qualcuno ricorderà ancora il vecchio Mebetoys, sul quale alcuni si cimentarono in elaborazioni più o meno spinte. Adesso il Kess Model viene a colmare una lacuna. Come sempre, lasciamo lo spazio alle foto, che saranno commentate da didascalie più articolate. Basterà aggiungere che la Mini De Tomaso è disponibile in tre colori: rosso e bianco nella linea standard limitata a 300 esemplari, nero in un'edizione fatta in esclusiva per il negozio online Carmodel in soli 48 esemplari. Il prezzo al pubblico è di euro 59,95 per tutte e tre le versioni. Con questo modello Kess si conferma una realtà capace di sfornare idee molto valide; manca purtroppo ancora quel "quid" in grado di metterla sullo stesso piano della concorrenza nell'ambito dei resincast, sia a livello di finiture, sia di scelte tecniche, ma la strada intrapresa è quella buona. Aspettiamo con fiducia le prossime uscite, e non dimentichiamo la Citroen BX Sport, di cui ci occuperemo prossimamente, che è davvero un ottimo modello.
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Classica confezione cui ci ha ormai abituato Kess: base in simi-alluminio di plastica, teca trasparente e protezione in cartone bianca. |
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Le proporzioni della Mini De Tomaso di Kess appaiono corrette e le linee spigolose della vettura sono state riprese con buon realismo. Il modello si smonta facilmente dalla basetta, cui è fissato mediante due viti con distanziali in gomma per evitare che il fondino si imbarchi col tempo. La verniciatura è ottima: fine, lucida il giusto e non presenta difetti evidenti. |
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Da questa vista posteriore si può osservare la forma corretta della cappelliera. |
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Si tratta senza dubbio di un bel modello, ma con un problema abbastanza evidente, comune anche ad altre riproduzioni in cui i contorni vetro sono riprodotti da fotoincisioni: è l'effetto ben poco realistico del colore della carrozzeria che si intravede dietro le fotoincisioni stesse... |
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...la vettura aveva parti di lamiera a vista nel suo interno, ma sono solo quelle attorno ai pannelli delle portiere e ai lati dei sedili posteriori; il problema nasce dal fatto che gli spessori del modello sono eccessivi e tutta la parte su cui poggia la fotoincisioni non corrisponde alla vettura vera. Per ridurre al massimo l'effetto, potrete ripiegare sulla versione nera, realizzata per Carmodel. |
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Realistica la griglia, in fotoincisione, con le due minuscole decal del marchio e del nome Innocenti. Convincenti i gruppi ottici. Il livello di pulizia di montaggio è buono, anche se un gradino sotto a Spark. Nella "bocca" del paraurti, sotto la targa, ci dovrebbe essere una grigliatura verticale, assente nel modello. |
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Sulla Mini De Tomaso di Kess i vari particolari sono applicati con precisione, specialmente i vetri con le relative cornici. Com'è ormai tradizione, la targa strizza l'occhio al numero di catalogo del modello (12010, con K che sta evidentemente per Kess). |
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Buoni i cerchi e corretta la misura delle gomme, anche se in foto appare sempre e comunque lo sgradevole effetto "cingolato" del battistrada. Dal vivo l'effetto è assai meno evidente. I tappini neri in realtà contenevano la "i" di Innocenti. |
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La colorazione in nero opaco dei paraurti, dei codolini e dei fascioni laterali è stata realizzata con molta pulizia e senza particolari difetti. |
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Da questa prospettiva si apprezza ancora di più l'eccessivo spessore della carrozzeria in corrispondenza delle cornici laterali fotoincise. I più attenti osserveranno la linea interna, dove dovrebbe iniziare in realtà la colorazione rossa della lamiera. |
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Un'altra visuale dove questa caratteristica salta all'occhio. E' un vero peccato, che altre finezze (e ce ne sono) non riescono purtroppo a far dimenticare. La maniglia è in fotoincisione, così come la griglia sul montante posteriore. |
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E' presente naturalmente lo specchietto retrovisore, fotoinciso; la presa d'aria del cofano è riportata. tergicristalli e prese d'aria sono applicate con precisione. |
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Il fondino del modello, completamente anonimo. Quattro viti tengono insieme lo chassis alla carrozzeria; per rimuovere una delle due viti posteriori è necessario staccare il terminale di scarico, operazione facilissima dato che il particolare è incollato con una neoprenica estremamente debole. |
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In questo esemplare i sedili non sono perfettamente allineati; stavolta la colla utilizzata per ancorarli al pianale è estremamente tenace ed è richiesta una grande attenzione per non combinare qualche pasticcio. |
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Una volta smontato il pianale, si nota l'architettura complessiva del modello. Il divano posteriore va a incastrarsi nella scocca mentre il cruscotto è parte integrante della scocca stessa. E' stato facile raddrizzare leggermente il gruppo piantone-volante, che era stato incollato storto. |
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Buona la precisione della verniciatura dei pannelli e del "cielo", color avorio. Meno precisa la finitura in nero del bracciolo e del comando di apertura della portiera con relativo alloggiamento. Corretta la foggia del volante a tre razze con stemmino centrale Innocenti (che si intravede nella foto sotto). Del tutto assente, invece, la pedaliera. |
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Sul lato sinistro vi è il logo "design Bertone", mentre a destra vi è la scritta Innocenti. Realistico lo specchietto retrovisore; il cruscotto è provvisto di strumentazione in decal ma il tutto avrebbe meritato forse una maggiore definizione, come forma e come linee. L'insieme, comunque, si nota poco, anche per il colore nero. |
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