22 novembre 2020

"Pregliasco. Lo chiamavano il prete andava come un diavolo:" una recensione di Elio Venegoni

Sono sempre molto felice di ospitare sul blog articoli di Elio Venegoni. Non solo per l'entusiasmo che sa trasmettere nei suoi scritti, ma anche per la scelta dei temi, che spesso sono diversi da quelli di cui mi occupo io. Ben vengano quindi l'originalità e la varietà. Stavolta Elio vi racconta di una biografia di Mauro Pregliasco, recentemente pubblicata da Nada. Permettete un brevissimo personale preambolo. Quando penso a Pregliasco, mi viene sempre in mente il momento in cui lessi di lui per la prima volta. Avevo otto anni e i miei mi avevano appena preso "Velocità & Rally" 1979. In quel volume c'era un articolo intitolato "Pregliasco, un personaggio che piace al pubblico", o roba del genere. Sono ricordi belli, che ognuno ha, e che ci tengono ancorati a una passione destinata a non esaurirsi mai. Ringraziamo Mauro Pregliasco per le immagini che ci ha inviato. 

I tanti appassionati di rally ormai negli anta hanno avuto molti grandi piloti ai quali potersi appassionare, veri miti di un rallysmo che ormai non esiste più... eh, la nostalgia!

Uno di questi piloti è senza dubbio Mauro Pregliasco, che nasce in provincia di Savona, a Millesimo per essere precisi, nel 1944 e diventa campione italiano della specialità nel 1977 alla guida di una Lancia Stratos HF.

E' stata pubblicata recentemente una bella biografia di questo fortissimo driver, edita da Giorgio Nada e curata da Carlo Cavicchi, pluripremiato giornalista noto ai più soprattutto per essere stato il direttore di un Autosprint che viveva alcuni dei suoi anni d'oro (1984-1999); lo stesso Cavicchi fu in gioventù pilota amatoriale di buon livello.

Questo libro è a mio parere un acquisto quasi obbligato, se si vuole ritornare con la memoria a decenni nei quali l'automobilismo sportivo si viveva forse con più passione e maggiore genuinità...

Il volume in esame si presenta intrigante sin dal titolo: “Pregliasco. Lo chiamavano il prete andava come un diavolo”. Si ripercorrono, in una lunga intervista, tutte le tappe della carriera di Mauro, dagli esordi nelle cronoscalate e nel rallycross al debutto nei rally, disciplina negli anni Settanta in forte ascesa.

Non vengono tralasciati, ovviamente, gli episodi difficili che hanno caratterizzato la sua carriera (il tragico incidente di Piacenza funestato dalla scomparsa di Angelo Garzoglio è quello che tutti i tifosi ricordano meglio), affiancati però da altrettante vicende positive (su tutte il matrimonio con Aurelia, probabilmente il più significativo a livello extraprofessionale).

Tutto è raccontato con schiettezza, con genuinità, e non mancano i ricordi legati anche a qualche “furbata” della quale fu vittima... si legga quanto successe tra lui e Sergio Barbasio al Rally di San Marino del 1973, per fare solo un esempio. Per usare una frase spesso abusata, erano davvero altri tempi!

Mauro Pregliasco è stato anche un pilota precursore dei tempi moderni, nei quali molti riescono a “riciclarsi” come manager ed a vivere anche lontano da un volante. 

I suoi rapporti con gli sponsor sono sempre stati ottimi, un'indole imprenditoriale l'ha probabilmente sempre avuta e tutti ricordano bene i successi ottenuti con il team Astra, creato nel 1987 con il figlio Luca, che fece correre diversi piloti di alto livello.

Mauro ha attraversato tutta l'epoca del rallysmo eroico, per così dire, e dalla Fulvia Coupé alla Lancia Stratos, dall'Alfetta GTV alla Ferrari 308, ha guidato molte delle auto più significative di quegli anni. La sua attività peraltro non si è limitata ai confini nazionali ma si è sviluppata anche attraverso l'Europa ed il Nord America... un vero eroe dei due mondi, insomma!

Se amate i rally ed in generale le corse vi consiglio davvero di leggere questo libro, vi offrirà uno spaccato di un mondo per certi versi ormai lontano ma che è stato ed è tuttora davvero affascinante. Nelle serate d'inverno che si stanno approssimando, tra un video d'antan e qualche modellino, sarà un'ottima compagnia!



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