Alla fine degli anni ottanta, la Golf GTI era il successo commerciale di sempre, ma la concorrenza si faceva sentire, con auto sempre più accattivanti e prestazionali. Volkswagen, dal canto suo, già campione del mondo rally Gruppo A nel 1986, programmò un impegno ancora maggiore per la stagione 1990 per rilanciare commercialmente la Golf a fronte delle tante hot hatchback che spuntavano come funghi. Nel 1989 cinquemila esemplari di una Golf speciale, la Rallye, furono costruiti per ottenere l'omologazione del modello da competizione. Si trattava di una GTI molto speciale, con trazione sulle quattro ruote e motore 8 valvole (sulla versione corsa sarebbe poi stato possibile montare una testata da 16) e compressore "G" derivato dalla Polo G40.
Il look era reso particolare dai passaruota allargati e dai fari rettangolari. Troppo pesante, la versione stradale non ottenne il successo sperato anche a causa delle bizze del compressore, troppo delicato.
La Volkswagen decise comunque di insistere con le "super Golf GTI" sovralimentate, sfornando nel 1990 la G60, che tornava alla trazione anteriore (ma in Germania era disponibile anche l'integrale) e ai fari tondi. Il tutto mentre la GTI "normale" proseguiva il proprio cammino, senza conoscere i problemi di affidabilità accusati sulla Rallye e sulla G60.
Norev ha proposto la Golf G60 nella serie economica Jetcar (1:43). Non è una novità, e sono già uscite diverse colorazioni: grigio, rosso, blu, nero. Sono modelli che in Francia si trovano nei supermercati per pochi euro, mentre in Italia sono meno diffusi. L'idea è buona; le basi di partenza sono le più diverse (ex edicola, altri produttori low cost...), ma spesso le Norev hanno qualche rifinitura in più.
Presentiamo qui la G60 in nero, un colore tipico delle Golf anni ottanta. Le forme sono davvero convincenti, e il modello ha la caratteristica grinta dell'auto vera.
La verniciatura è bella brillante e uniforme, e sono ripassati con tampografia nera opaca le protezioni sui grossi paraurti e sulle fiancate. Ben fatta la calandra col filetto e la sigla G60 rossi. Altrettanto ben realizzati i gruppi ottici posteriori.
I cerchi ricordano certe prodezze della Solido anni settanta, che riusciva a fare ruote veloci realistiche, accontentando anche i collezionisti "veri" che avrebbero senza dubbio preferito la vecchia scuola. Molto spartani gli interni, completamente neri. Su qualche particolare si sono dovute fare concessioni, come nel caso dei tergicristalli anteriori e posteriore, stampati insieme alla superficie vetrata. Il fondino è naturalmente in plastica, fissato alla carrozzeria mediante due viti facilissime a rimuovere: la tentazione di cimentarsi in qualche facile ma divertentissima elaborazione con questi Norev è molto forte.
Certo, esistono modelli che costano anche meno (vedi le uscite di lancio delle collezioni da edicola), e che hanno magari dettagli più curati, ma questi Jetcar emanano una forte dose di simpatia e di stile vagamente retro che può affascinare. Sperando sempre che la famigerata zamac cinese regga nel tempo, cosa tutt'altro che scontata.
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