Acquistata in Francia nel 1977, questa Opel Rekord di Dinky France ha fatto molta strada. |
- L'Opel Rekord della Dinky France (546) è un modello che mi è sempre piaciuto. La prima la ebbi fra le mani addirittura nel 1977, all'epoca di un viaggio in Francia, fatto con i miei. Avevo sei anni e in un negozio di Nizza trovai una serie incredibile di Dinky degli anni cinquanta e sessanta. Ricordo ancora la macchia gialla delle scatole impilate su un lungo scaffale. All'epoca presumo che modelli di questo tipo si scambiassero più o meno con lo stesso spirito col quale i Vitesse o i Minichamps degli anni novanta cambiano di mano oggi. Oppure no? Forse all'epoca i Dinky e i Corgi del passato ancora abbastanza recente avevano preso già più valore, in proporzione. I contatti fra collezionisti, poi, non erano così facili e ogni paese restava piuttosto isolato in se stesso. Fondamentalmente è quello che è successo a marzo e ad aprile con la quarantena ma per lo meno i collezionisti durante il blackout della democrazia hanno avuto Internet per sfogarsi. Negli anni settanta c'era libertà, nessuno ti controllava a distanza con le app ma se volevi un modello ci mettevi mesi a trovarlo. Meglio oggi o allora? Lasciando la domanda a chi abbia voglia di trovare delle risposte, torniamo a quel negozio di Nizza. Non ho idea di come si chiamasse, ma ricordo come se fosse ora i tre modelli che i miei mi comprarono: la Rekord della Dinky, color salmone con tetto avorio, la Fiat 1200 Gran Luce, sempre di Dinky France (bianca con tetto azzurro metallizzato, ruote concave) e la Volkswagen 1200 TL della Dinky inglese, nel suo bel colore rosso.
Tracce di qualche incontro ravvicinato con i battiscopa dell'appartamento. L'argento era stato poi ripreso con un pennarello a punta di vernice... |
Rieccola al ritorno dalla Francia, con la sua nuova livrea verde chiaro con tetto bianco. |
A pensarci ora, sarebbe stato meglio farlo avorio, il tetto, ma almeno così nessuno dei due colori nuovi corrisponde al modello d'origine. Il modello aveva anche diverse ammaccature nel metallo, che dovettero essere pareggiate e stuccate. I vetri erano in buone condizioni, per fortuna, mentre le gomme furono sostituite. Un paio di mesi più tardi, il modello tornò indietro a nuova vita restituito. Restavano al ricordo del vecchio, alcune foto fatte prima di inviarlo al restauratore. La Rekord, intanto, continuava ad affascinarmi.A Novegro avevo rinunciato all'acquisto di un esemplare celeste, fatto quasi esclusivamente per il mercato italiano e proposto ad un prezzo molto attraente. Quello, insieme ad un paio di Fiat 1500 di Ediltoys offerti da un venditore spagnolo, sono i miei due principali rimpianti legati alla borsa di Novegro, e credo che resteranno anche gli unici, visto il futuro cupo di questo tipo di manifestazione.
Con la referenza 546, Dinky France riciclò la Rekord in versione taxi per il mercato tedesco. Dinky Atlas ne ha fatta una replica per le sue serie recenti, ma questa è l'originale. |
Intanto, a compensare il mancato acquisto della Rekord celeste, arrivò dopo un po' di tempo la versione Taxi, rara seppure non rarissima e interessante perché dimostra il tentativo di riciclare un modello vecchiotto in un mercato geograficamente delimitato come quello tedesco (la scatola riporta le descrizioni in tedesco, che non furono modificate neanche quando la Rekord Taxi venne commercializzata anche in Francia). Inutile ricordarvi di Opel Rekord Dinky molto più rare, come una tonalità di blu più scura rispetto a quella "italiana" e le versioni sudafricane, per le quali sono necessarie svariate migliaia di euro.
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