Noi che con Giorgio Nada abbiamo lavorato,
meglio dire, vissuto quotidianamente per oltre vent’anni in Casa editrice e non
solo, lo abbiamo chiaro negli occhi, oggi, seduto dietro la sua scrivania a
definire un contratto, a far quadrare un conto economico, a discutere, spesso
con la fermezza dell’imprenditore ma sempre con l’eleganza e la cordialità del
gentiluomo, con autori, giornalisti e con gli interlocutori che in tanti anni
di carriera si sono presentati nel suo ufficio, prima nel pieno centro di
Milano, poi a Vimodrone, sede della Casa editrice.
Davanti a quella scrivania ci siamo spesso seduti anche noi e da quella “prima fila”, da quella prospettiva privilegiata, abbiamo imparato – negli anni – a conoscere un uomo animato da autentica passione e dedizione per il proprio lavoro, un uomo che amava il confronto, la dialettica, sempre in ascolto, pronto a dar luce verde, senza troppi preamboli, ad un progetto editoriale che lo aveva convinto da subito, ma anche a perseguire un libro che forse il “mercato” avrebbe mal digerito, ma che a lui piaceva e quindi andava fatto.
Davanti a quella scrivania ci siamo spesso seduti anche noi e da quella “prima fila”, da quella prospettiva privilegiata, abbiamo imparato – negli anni – a conoscere un uomo animato da autentica passione e dedizione per il proprio lavoro, un uomo che amava il confronto, la dialettica, sempre in ascolto, pronto a dar luce verde, senza troppi preamboli, ad un progetto editoriale che lo aveva convinto da subito, ma anche a perseguire un libro che forse il “mercato” avrebbe mal digerito, ma che a lui piaceva e quindi andava fatto.
Giorgio Nada, l’Editore del mondo dei motori, a quattro
e a due ruote, per antonomasia, l’uomo che aveva iniziato il suo percorso
professionale gestendo una libreria in via Ulrico Hoepli a Milano, come dire,
la via che reca il nome di uno fra gli Editori più illuminati di sempre, ha
avuto grande coraggio per puntare, alla fine degli anni Sessanta, su un settore
come quello dell’editoria motoristica che, all’epoca, più di nicchia non poteva
essere.
Almeno in Italia, l’auto d’epoca stava muovendo i primi passi, ma il futuro Editore, che per diversi anni aveva già avuto l’opportunità di vivere a Londra, in una realtà dunque permeata sin dentro il midollo di cultura automobilistica, guarda avanti con quella tenacia e determinazione tutta piemontese – lui nativo di Alba –, intuendo che per il nostro Paese sarebbe stata solo questione di tempo.
Almeno in Italia, l’auto d’epoca stava muovendo i primi passi, ma il futuro Editore, che per diversi anni aveva già avuto l’opportunità di vivere a Londra, in una realtà dunque permeata sin dentro il midollo di cultura automobilistica, guarda avanti con quella tenacia e determinazione tutta piemontese – lui nativo di Alba –, intuendo che per il nostro Paese sarebbe stata solo questione di tempo.
Così, nel 1970, esattamente 50 anni fa, trasferisce
la Libreria dell’Automobile in corso Venezia – al pianterreno del palazzo che
ancora oggi è sede dell’Automobile Club di Milano –, divenendone a tutti gli
effetti il gestore, per poi rilevarla tre anni più tardi.
Da quel momento, il civico 43 (oggi 45), diventa meta per generazioni di appassionati che fra quegli scaffali – e solo lì – possono trovare tutto quanto proposto dall’editoria motoristica del tempo.
Ma Giorgio Nada non si ferma e nella seconda metà degli anni Settanta capisce che i tempi sono ormai maturi per veicolare attraverso la Libreria titoli che rechino sulla copertina il logo della Libreria stessa. Le Edizioni della Libreria dell’Automobile diventano, in breve, un must. “Moto Guzzi”, “Isotta Fraschini”, alcuni dei primi soggetti editi, ma poi, nel 1987, è tempo di scorporare l’attività prettamente editoriale da quella di vendita, con la nascita di Giorgio Nada Editore.
La sfera armillare e il nome in maiuscolo, inscritto fra due sottili bande color verde acqua, impiegano poco a diventare a tutti gli effetti un “marchio” sinonimo di cultura, competenza e – di nuovo – passione, per il mondo dei motori a 360 gradi.
L’esiguo spazio di un comunicato impedisce di rendere giustizia a tutti i titoli che sono usciti da allora ad oggi: storie di Case automobilistiche e motociclistiche, libri ufficiali per celebrare ricorrenze e anniversari, monografie su piloti e designer, ma anche trattori storici, veicoli speciali e altro ancora. Proprio lo scorso anno, assieme all’Editore, avevamo “tirato una mano di conti”, scoprendo di aver raggiunto le 1000 pubblicazioni: bastava incrociare il suo sguardo per capire l’enorme soddisfazione dell’uomo e dell’imprenditore.
Da quel momento, il civico 43 (oggi 45), diventa meta per generazioni di appassionati che fra quegli scaffali – e solo lì – possono trovare tutto quanto proposto dall’editoria motoristica del tempo.
Ma Giorgio Nada non si ferma e nella seconda metà degli anni Settanta capisce che i tempi sono ormai maturi per veicolare attraverso la Libreria titoli che rechino sulla copertina il logo della Libreria stessa. Le Edizioni della Libreria dell’Automobile diventano, in breve, un must. “Moto Guzzi”, “Isotta Fraschini”, alcuni dei primi soggetti editi, ma poi, nel 1987, è tempo di scorporare l’attività prettamente editoriale da quella di vendita, con la nascita di Giorgio Nada Editore.
La sfera armillare e il nome in maiuscolo, inscritto fra due sottili bande color verde acqua, impiegano poco a diventare a tutti gli effetti un “marchio” sinonimo di cultura, competenza e – di nuovo – passione, per il mondo dei motori a 360 gradi.
L’esiguo spazio di un comunicato impedisce di rendere giustizia a tutti i titoli che sono usciti da allora ad oggi: storie di Case automobilistiche e motociclistiche, libri ufficiali per celebrare ricorrenze e anniversari, monografie su piloti e designer, ma anche trattori storici, veicoli speciali e altro ancora. Proprio lo scorso anno, assieme all’Editore, avevamo “tirato una mano di conti”, scoprendo di aver raggiunto le 1000 pubblicazioni: bastava incrociare il suo sguardo per capire l’enorme soddisfazione dell’uomo e dell’imprenditore.
Quello stesso imprenditore che, negli anni, ha acquistato e
conservato importanti archivi fotografici, oggi patrimonio imprescindibile per
la Casa editrice, a conferma, ancora una volta, della sua lungimiranza e
passione per questo mondo.
Per noi, ripercorrere oggi queste tappe non vuole essere una fredda ricapitolazione quanto la ricostruzione di un percorso umano, professionale e imprenditoriale che non si ferma, proponendoci come mission quella di proseguire nel prolifico solco tracciato dal fondatore, che poi è il modo più autentico per rendere davvero omaggio al “nostro” Editore.
Per noi, ripercorrere oggi queste tappe non vuole essere una fredda ricapitolazione quanto la ricostruzione di un percorso umano, professionale e imprenditoriale che non si ferma, proponendoci come mission quella di proseguire nel prolifico solco tracciato dal fondatore, che poi è il modo più autentico per rendere davvero omaggio al “nostro” Editore.
Grazie a tutti coloro – e sono stati tantissimi, in Italia e
nel mondo – che hanno sinceramente dimostrato affetto, amicizia e attaccamento
all’uomo e alla sua creazione in questo difficile frangente.
Giorgio Nada ha fatto tanto, tantissimo per l'automobilismo e per il motociclismo.
RispondiEliminaMancherà a molti...