23 febbraio 2013

Hobby Model Expo di Novegro Spring Edition: un breve commento


Definire deludente questa edizione "primaverile" dell'Hobby Model Expo a Novegro è molto facile, ma è anche la cosa più onesta da fare, cercando di trovare una definizione un minimo attinente alla realtà. Deludente per le larghe defezioni (Ripa, Tamiya, ma anche Antelmi, Arena e molti altri), deficitaria per lo scarso entusiasmo del pubblico, probabilmente distratto anche da Milano AutoClassica che si svolge al nuovo polo fieristico di Rho, deludente per il clima generale di smobilitazione che si respirava oggi nei padiglioni della rassegna milanese. La "spring edition" dell'HME non è mai stata entusiasmante, troppo a ridosso com'è di eventi quali Norimberga o Rétromobile, e stavolta le aspettative erano particolarmente limitate; ebbene le cose sono andate forse anche peggio, con un'offerta limitata e una bassa qualità generale, oltre all'imperante déjà-vu e al carrozzone (meno male che c'era) dei vari war-games, RC e slot. Almeno in quel settore c'era un minimo di fermento, anche se in tono minore rispetto ad altre occasioni. A questo quadro tutt'altro che esaltante si è aggiunta una giornata di forte maltempo, che ha reso complicato ogni spostamento da località appena più lontane rispetto a città come Parma o Piacenza. L'autostrada A1 è stata bersagliata da una violenta nevicata che ne ha compromesso la viabilità, a partire dal primo pomeriggio, prima da Piacenza a Modena fino Bologna, poi sul tratto appenninico verso Barberino del Mugello e Calenzano. Tornando più sullo specifico, questo HME non ha detto assolutamente niente di nuovo: sì, qualche novità, peraltro già annunciata da tempo, di Brumm, di IV Factory o di altri volenterosi che si sono accollati una trasferta comunque costosa e stavolta anche particolarmente rischiosa sotto l'aspetto della sicurezza stradale. Per fortuna che lo stand di BBR, cui ho dedicato una gallery apposita, contribuiva, almeno in parte ad alzare un po' il tono che è rimasto sempre su mesto andante. Difficile citare qualcosa che abbia caratterizzato in modo nettamente positivo questa edizione dell'HME: alcuni irriducibili come Angelo Tron o Gabriele Pantosti hanno fatto quello che hanno potuto, insieme ad altri bravi artigiani che andrebbero premiati per la loro costanza che a volte rasenta l'irragionevole ostinazione nel continuare a credere in un mondo che obiettivamente sta cambiando alla velocità del vento.
Va bene che non è una borsa di scambio, in cui chi prima arriva meglio alloggia, ma questo era il triste panorama dell'entrata dell'HME verso le dieci e mezzo di sabato 23 febbraio.
Non vanno criticati, vanno ammirati perché la loro tenacia li porterà da qualche parte. Oggi, comunque, sembravano piuttosto scoraggiati. Del resto un ambiente come quello di stamani avrebbe fatto perdere l'entusiasmo anche al più convinto degli ottimisti. Alcuni espositori avranno scelto Rho, ma indipendentemente da questo viene da chiedersi con quale criterio perverso (o irresponsabile) siano state organizzate due manifestazioni non dico analoghe ma comunque in diretta concorrenza nello stesso weekend e nella stessa area metropolitana. Se ciò è avvenuto per un calcolo preciso, la cosa è da biasimare; idem se ciò è avvenuto per puro caso, anzi, ancora peggio, significherebbe che si organizzano le manifestazioni indossando orgogliosamente il paraocchi. Stavolta non parlerò di modelli, di novità o di tendenze, ma mi limiterò a invitarvi a dare un'occhiata alle gallery pubblicate in questo blog, che sono ricchissime di immagini. Del resto, senza nulla da fare (o quasi), mi sono buttato a far foto, per rendere un po' meno magro il bilancio di una giornata da dimenticare, almeno dal punto di vista modellistico.
Dal punto di vista umano, il discorso è diverso perché è sempre bello rivedere gli amici delle zingarate, ma la combriccola che ha rischiato più volte l'osso del collo nel tornare da Novegro a Firenze avrebbe potuto ugualmente ritrovarsi in una buona trattoria con le gambe al sicuro sotto una tavola apparecchiata. E forse avrebbe anche speso meno.

11 commenti:

  1. David non posso che condividere la tua disapprovazione nell'organizzare due eventi nello stesso fine-settimana e sempre nella provincia di Milano!
    Già a Gennaio ad Arezzo un venditore (peraltro del milanese) mi disse di essere indeciso se andare a Milano Autoclassica o a Novegro...
    Certo, non sono la stessa cosa, ma a chi piacciono sia le auto in scala 1/1 che quelle in scala ridotta si è trovato in difficoltà dovendo scegliere tra l'una o l'altra; magari l'unica soluzione sarebbe stata di stare su un paio di giorni e vedere entrambi...
    Ma ormai è noto che agli organizzatori di Novegro piace autolesionarsi; come saprai certamente, anche quest'anno la borsa di Settembre coincide con il Gran Premio d'Italia di Formula 1 che se non sbaglio si svolge non molto distante...

    p.s.: Mario lo avrei visto bene a montare le catene mentre scattavi la foto... invece si nota dalla foto che se ne sta lì seduto accanto al pilota...
    Ieri sera per telefono mi ha detto: "S'è rischiato di rimanere a mangiare a Bologna!"... ma io non so quanto gli potesse dispiacere un piatto di lasagne sotto sotto...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La concomitanza della borsa di Novegro con GP d'Italia a Monza è un grande "classico" destinato a terminare solo quando uno dei due eventi cesserà di esistere...
      Più che rischiare di rimanere a mangiare a Bologna (cosa tutto sommato non certo disprezzabile) si è rischiato più volte di venire travolti da qualche camion o dagli spazzaneve che ci passavano a un tanto così dalla macchina mentre montavamo le catene, fermi in una corsia d'emergenza completamente nascosta da una spessa coltre di neve.

      Elimina
    2. Poteva essere l'occasione per rimanere magari un giorno in più nel milanese e visitare Milano Autoclassica!
      A parte le battute David (che si posson fare dal momento che, per fortuna e per ottime capacità di guida del pilota, siete tornati a casa sani e salvi), è con la vostra passione che questo mondo va avanti. Sia i costruttori/venditori che gli appassionati collezionisti devono esservi grati!
      Io ci sono stato solo un paio di volte alla borsa di Novegro (lo so questo era Expo... ma so che Super Mario non è tornato a casa senza souvenir); in questi posti soffro perchè, potessi, tornerei a casa con un Daily pieno di modelli!
      Ma mi piacerebbe comunque tornarci... ah... nel caso... promesso mi fermo all'Autogrill!!!

      Elimina
  2. Sì, questo era un Expo, ma in pratica quasi tutto di ciò che era esposto (tranne ovviamente i prototipi e i modelli pre-serie) era in vendita. Ma per renderti l'idea di quanto sia stata scarsa questa edizione, posso dirti che forse per la prima volta in quasi 30 anni di frequentazione di manifestazioni di questo genere sono tornato a casa senza aver comprato neanche una decal.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E questo serva di lezione agli organizzatori! Che il prossimo anno controllino il calendario per evitare concomitanze!
      Certo che Brumm è un pezzo che promuove la 250 GTO... e ancora nulla! Lo so è stampo Bang ma vorrei prendere la versione commemorativa dei 50 anni di colore rosso...
      Del Minichamps plasticoso cosa dicono in quel di Novegro?

      Elimina
    2. La 250 GTO di Brumm, a quanto mi sembra, è regolarmente già in commercio. Credo che per un prezzo al pubblico di 30 euro è un modello di cui si possa fare tranquillamente a meno.
      Quanto alla 904 in plastica di Minichamps, mi pare in realtà un falso problema. Non ho ancora visto di persona il modello, ma io credo che i materiali non siano un elemento decisivo nella scelta di una riproduzione, a meno che essa non sia legata a certe scelte per motivi tradizionali o di marchio. Anzi, mi pare che la zamac presenti molti inconvenienti per la produzione di un modello "serio": spessori eccessivi, rischi di reazioni con la vernice, quando non addirittura metal fatigue come nel caso recente della produzione Norev. Sfiderei qualcuno a riconoscere un modello in plastica fatto e verniciato bene da uno di resina, tanto per fare un esempio. Se la differenza si potesse notare con una prova al buio, senza sapere quale modello è in plastica e quale in resina, si potrebbe parlare di "caso"; altrimenti sono soltanto suggestioni o pregiudizi. Personalmente sarei contento se Minichamps o altri potessero gradualmente sostituire la zamac con l'ABS, affiancandosi alla produzione in resina che ha già preso piede col gruppo Spark. Probabilmente Minichamps sta cercando strade alternative. Ciò che è criticabile è piuttosto il non aver indicato con precisione il materiale del modello, ma penso che si tratti di una dimenticanza dovuta alla stampa delle scatole. Magari attaccare una piccola etichetta bianca sarebbe stato opportuno, o addirittura obbligatorio, visto che si tratta di un prodotto regolarmente in commercio, per il quale esistono precise direttive di vendita.

      Elimina
    3. Mi sa che comunque la prenderò questa 250 GTO di Brumm... quando arriverà... si il modello ce l'ho già ma mi piace averlo nella confezione commemorativa.
      In merito a Minichamps quello che comunque critico non è la realizzazione del modello in plastica ma, piuttosto, quello che hai detto te in chiusura; cioè il fatto di non indicare il materiale. Anzi, mi e ti correggo: Minichamps HA indicato il materiale lasciando la solita scatola degli altri modelli con su scritto "Die-Cast" e "Metal". Die-cast significa che ci sono zamac e plastica quando invece c'è solo plastica!
      Si... forse i semiassi sono in metallo come i due piombini messi DENTRO il modello per appesantirlo (altra scorrettezza della ditta tedesca!).
      Vedi David, io non disprezzo i modelli in plastica anche perchè ce l'ho e me li tengo stretti! Ma critico il comportamento di Minichamps che spero non prosegua e che non venga imitato da altri produttori!
      Hai fatto un modello in plastica? Bene! Scrivilo! Ed io lo apprezzo ugualmente! Magari quello che posso fare è confrontarlo con l'analogo modellino in metallo fatto da un'altra ditta come facciamo tutti normalmente anche a parità di materiale. Se è migliore quello in plastica sicuramente prendo quello.
      Si... il discorso del metal fatigue di Norev fa girar le scatole! Non è accettabile che ad un modello si rovini o il metallo o la plastica del telaio o la verniciatura!
      Se non sbaglio Norev è il caso più eclatante ma, come scrivesti tempo fa, anche Minichamps (ritanghete eheh) ha la vernice che fa i capricci su alcuni modelli...

      Elimina
  3. "Non vanno criticati, vanno ammirati perché la loro tenacia li porterà da qualche parte..." ... alla bocciofila? ... nella migliore delle ipotesi ...
    So di essere sempre estremamente antipatico quando mi inerpico in questi giudizi (che esprimo da molto tempo, a dire il vero), ma, a prescindere da una scelta di date agghiacciante (in quel w/e l'aggettivo è particolarmente azzeccato) non c'era un tubazzo all'AutoClassica (meno di un tubazzo, mi han riferito) e non c'era un tubazzo all'HME.
    Queste manifestazioni non solo scricchiolano, ma non hanno più molto senso.
    Le Borse a Novegro e questi HME hanno dato il colpo di grazia a molti negozi di Milano e dintorni (oltre a una carrettata di altri motivi) ma l'evidenza più abbagliante è che ci sono sempre gli stessi... siete sempre gli stessi ... ne più ne meno...
    Vi sono, da anni, miliardi di segnali.
    Un altro è che il bellissimo racconto di Francis raccoglie un pugnetto di messaggi di rispossta.
    L'1/43 sta morendo.

    RispondiElimina
  4. Ok, sta morendo, l'abbiamo detto e ridetto. Bene. Che muoia pure. Io troverò in giro abbastanza modelli da qui al giorno in cui schianterò e ci sarà abbastanza da dire (o da raccontare) in tutto questo frattempo. A me basta questo. Poco mi cale se i racconti di Bensignor hanno cinque o cinquanta messaggi di risposta. Li pubblicherei lo stesso anche se ci fosse un solo lettore.

    RispondiElimina
  5. Un altro motivo abbastanza serio per cui certi articoli come quelli di Francis non raccolgono l'interesse che meriterebbero, è semplicemente l'ignoranza. E comunque a guardare i risultati dei numeri, i racconti di Francis sono fra i più letti del blog.

    RispondiElimina
  6. Non credo sia solo ignoranza e una questione di "risultati" (i numeri li hai solo tu e non dubito di quello che dici); penso che sia come spesso una questione generazionale.
    Chi ha vissuto le vicende raccontate dal nostro Francis ha ora 50/60 anni ... non certo pronto per la cremazione ma sicuramente avanti negli anni ... se chiedi a un trentenne di Bensignor o di Tito Stagno ti rispondono che loro non c'erano...
    Ad majora e grazie di esistere David.

    RispondiElimina