06 febbraio 2013

Da Retromobile: lo stand di Minidelta

Lo stand di Minidelta a Retromobile è il punto di ritrovo per i collezionisti e i montatori di modelli speciali. Quest'anno è stato spostato nel padiglione adiacente, insieme agli altri stand di modellismo, probabilmente per rendere più omogenea la distribuzione tematica. Ciò non ha certo reso entusiasta Patrick Badot, ma tutto sommato questo stand è ormai così famoso che gli aficionados ci vanno a colpo sicuro. Piuttosto, esso è ora leggermente meno visibile, e questo, secondo Patrick Badot, potrebbe costituire un problema in vista di qualche eventuale vendita a nuovi clienti. Sì, perché se i modelli speciali in 1:43 servono a coprire giusto le spese, è nel cliente magari occasionale che si confida, quello magari pieno di soldi che ti compra un De Conto da 30000 euro. E quel tipo di cliente, magari, si trovava meglio con lo stand posizionato vicino a Fiskens o ad Artcurial. A parte questo, la giornata di mercoledì è per molti versi la giornata clou, perché parecchi montatori francesi ed europei vengono a fare le consegne proprio la mattina del primo giorno, è ovvio. Si sono visti Alberca, Mike Craig, oltre ai soliti ospiti dello stand di Minidelta, da Boissou a Laugier, da Suber a MEA kits, fino ai giapponesi che fanno parte da un paio d'anni dell'arredamento. Niente cambia e tutto cambia. Sono sensazioni, che spesso hanno bisogno di verifiche. Forse è tornata una sana voglia di normalità, anche fra i collezionisti. Ho parlato a lungo con tanti esperti, e mi sono fatto un'idea delle tendenze degli ultimi mesi su un certo tipo di mercato. Hervé Crozier di Avignone, ad esempio, è sempre una fonte interessantissima, oltre che una persona che stimo molto e con la quale amo scambiare opinioni. Il suo sito Modelart111 è da tempo un punto di riferimento per i collezionisti di AMR, Le Phoenix e simili. Si assiste, secondo lui, a un certo ricambio generazionale anche in un settore che sembrerebbe "morto" come quello degli AMR. Meno acquisti, certo, ma un interesse verso modelli che i collezionisti tradizionali e/o di lunga data avevano per lungo tempo snobbato. Sarebbero tanti i temi da affrontare, e il tempo a disposizione è sempre troppo poco (in fondo sono a Parigi, mica a ovest di Paperino - lasciatemi divertire anche un po'). Eccovi intanto alcune foto fatte stamani allo stand Minidelta. La qualità è quella che è ma sono foto documentarie, molto, ma molto "istantanee".
Patrice de Conto riesce sempre a sorprendere con le sue realizzazioni. 





Pierre Laugier di LP Créations, con i suoi modelli apribili e i "manichini" da carrozziere. 


Suber e Minerva43...

la Maserati 300S di Minerva43
L'Aston Martin DBR1 di Paddock montata da Suber.
Non troppa la scelta di factory built AMR e Le Phoenix, ma qualche pezzo piuttosto bello c'era. 
Modelli visti anche l'anno scorso. La SWB di Stirling Moss di Le Phoenix è un esemplare particolarmente ben conservato. 
Di questi montaggi Raccoon si parlò diffusamente sul blog l'anno scorso. Belle finiture, sicuramente dei pezzi attraenti come la 917K di Paddock, ma attenzione agli svarioni storici. 
MEA kits e i suoi originali soggetti. 
Gruppo motore e trasmissione della Ferrari 126C2 F.1, un grande classico di Vincenzo Bosica. 
Questi modelli andrebbero fatti commentare a Piero Tecchio, sicuramente più competente in materia. 
Altri montaggi Raccoon: a destra la 512 S lunga di AMR, un modello attraente, ma...?
La Lancia Delta Integrale, montata ds Raccoon. 

Questa la conoscete, inutile spenderci altre parole. 
Alcuni modelli montati da Shimoma. 





In vendita presso Patrick Badot dei bei factory built Marsh Models e Formula Models di John Shinton. 




Il kit della Porsche 917 LH di Le Mans 1970 di MFH, 




Meno modelli finiti per Boissou, alcuni progetti in corso. Sempre grande fascino per queste Bugatti,. 


Di seguito, altri modelli presenti nello stand di Minidelta. Una miscellanea dalla quale è possibile farsi un'idea di quanto offre Retromobile. 












Chiudiamo con una vista abbastanza impietosa della nuova Ferrari 250 P di Minerva43. Oltre all'eccessiva larghezza del modello, la vista laterale mette in evidenza diversi scompensi. Ognuno giudicherà il risultato. Peccato perché una 250 P in metallo bianco mancava nel panorama modellistico da tempo immemorabile. Per dovere di completezza, voglio sottolineare che non conosco il nome del prototipista, proprio perché non si dica che sparo sempre a zero sugli stessi. 

1 commento:

  1. Premesso che non conosco i de Conto, ma in che scala sono? 1/8?

    Numero27 ita

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