06 aprile 2012

Spark Porsche 911 Carrera RSR Brumos Daytona 1975





Uscita recentemente nella serie speciale dedicata ai vincitori di Daytona, la Carrera RSR Brumos del 1975 (catalogo numero 43DA75) è senza dubbio una vettura iconica, come del resto tutte le Porsche del team di Jacksonville, che hanno fatto la storia dell'IMSA a partire dagli anni settanta.
La scatola è quella della serie dedicata ai vincitori di Daytona, con la numerazione che allude alla scala e all'anno della vettura (in questo caso scala 1:43, vettura nel 1975, 43DA75)

Non si tratta di uno stampo nuovo, per cui certe osservazioni avrebbero potuto essere fatto per altre versioni uscite nel passato. Le caratteristiche generali del modello sono quelle tipiche di Spark: verniciatura uniforme, fine e realistica, decorazione ben realizzata (curiosamente le scritte Brumos Porsche sono in tampografia, mentre tutto il resto è in decal) e apparentemente nessun errore storico emerge dal confronto con le foto dell'epoca. L'interno della vettura è grigio chiaro, e penso che questo corrisponda ad una scelta ben determinata, supportata da della documentazione che peraltro non ho trovato.
Il gruppo ottico posteriore è una delle cose più belle di questo modello: realistico, nei colori giusti, per ora è quanto di meglio di sia visto su una Carrera RSR in scala 1:43.

Questa versione montava fari supplementari incassati nel fascione paraurti.

Le cornici dei vetri laterali sono realizzate in fotoincisione e non danno alcuno spiacevole effetto di eccessivo spessore.


Il vetro posteriore con i caratteristici sostegni, in fotoincisione.


Ancora una volta, come su tutti i modelli chiusi, le cinture di sicurezza sono in decal, ma essendo nere, in questo caso tale particolare non disturba eccessivamente. Sarebbe comunque l'ora che in Spark si decidessero a dotare di cinture fotoincise anche i modelli chiusi.
Due perplessità riguardano un dettaglio e un particolare della linea:
*) Gli autoventilanti di Spark non sono mai stati bellissimi, e quando sono bianchi mostrano tutta la loro plasticosità. Niente di orribile, ma si potrebbe far meglio con poco sforzo in più. Oltretutto non sono sicuro che la forma degli autoventilanti usati in IMSA su questa macchina fosse esattamente la stessa dei particolari che Spark utilizza per queste Porsche.
Il bianco non dona certo agli autoventilanti di Spark.

*) La linea dei parafanghi posteriori mi sembra eccessivamente aperta e avvolge poco il gruppo gomma/cerchione. O è forse colpa della misura del cerchio prescelta? Non mi pare. In ogni caso qualcosa non quadra benissimo. Per altre note, rimando alle didascalie delle foto.
L'arco descritto dal parafango posteriore sembrerebbe troppo aperto, a meno che non si siano montate ruote (o gomme) troppo piccole.
Notare il vetro anteriore, con la cornice nera tampografata intorno per non creare spessori, che su alcuni modelli speciali delle Carrera RSR rovinano non poco la visione d'insieme. Il vetro stesso è bombato sia longitudinalmente che latitudinalmente, a differenza di ciò che si vede in alcuni speciali. Spark ha trovato il giusto compomesso evitando alcuni difetti tipici della termoformatura applicata tout court all'interno e contemporaneamente raggiungendo un effetto di grande finezza e precisione nel montaggio.  



In fotoincisione sono realizzati i fermacofani e i bocchettoni sul cofano anteriore. Ganci fotoincisi (in quel caso senza "fazzoletto") sono presenti anche sul cofano posteriore.


Soliti particolari molto fini, come lo staccabatteria.

12 commenti:

  1. 1° I parafanghi posteriori sono troppo aperti.
    2° Gli interni grigi? Secondo me si sono sbagliati, gli interni sono bianchi come il resto della vettura, magari, osservando le foto delle auto vere, i tecnici cinesi (o chi per loro) sono stati traditi dai vetri azzurrati.
    A mio parere
    Alfonso

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    1. Il fatto che l'interno sia grigio significa pur qualcosa, secondo me. Se avessero voluto tirare a casaccio, sarebbe stato più normale farlo bianco. Il grigio indica più una precisa scelta.

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  2. I rollbar erano grigi e in questo, Spark non ha sbagliato.

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  3. A proposito di rollbar, non credo che quello di Spark sia corretto: i bracci anteriori dovrebbero seguire la linea dei montanti e "sparire" fra parabrezza e cruscotto, mentre quelli del modello scendono a terra prima del cruscotto stesso.

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  4. Ho un dubbio (le foto non mi aiutano abbastanza): il pezzo che ho appena acquistato è privo del deflettore lato guida. E' un difetto del modello? La RSR vincente a Daytona nel 1977, auto simile, ne è provvista.
    Grazie in anticipo per il chiarimento. Saluti. Marco

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    1. Ciao Marco, neanche sul mio c'è il vetro dietro al deflettore lato guida. Ho esaminato tre esemplari e non c'è su nessuno dei tre, quindi deve essere una cosa voluta.

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  5. Dalle foto d'epoca deriva la mia impressione che le gomme posteriori del modello siano un filo sottodimensionate. Da qui l'eccessiva apertura percepita nei parafanghi posteriori. Comunque un bel pezzo.

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  6. Dietro questo modello c'è la longa manus di Luigi Reni che si avvale della collaborazione di alcuni esperti parigini, molto ma molto documentati. Poco da eccepire sui dettagli e la documentazione.
    Su questi modelli, non mi piacciono i cerchi in plastica, sugli anteriori gli inserti guadagnano molto in profondità se le alette di raffreddamento sono dipinte in nero opaco molto diluito poi ripassato con un panno. Rivedibili anche i bracci anteriori del roll-bar che nella realtà seguivano i montanti del parabrezza inserendosi nel cruscotto. MA Scale Models ha riprodotto questa 911 in veste incidentata, tipico il cofano anteriore incurvato.

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    1. Il difetto del rollbar è citato fra i commenti di ieri. Per quanto riguarda gli autoventilanti, questa è certamente una soluzione, ma come ho già scritto, ho l'impressione che su questa vettura le alette si vedessero molto meno, anzi, che quasi scomparissero dietro al cono.
      L'M.A.-Models incidentato e anche la versione inizio gara si può vedere qui:
      http://www.mamodels.com/mod-imsa.html

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  7. Fino a cinque minuti fa ero ancora convinto che gli interni fossero bianchi, poi ho riguardato le foto in mio possesso ed ho notato, effettivamente, che sui modelli Brumos (come in altri) gli interni sono grigio avio, variando leggermente tonalità da un esemplare all'altro, o forse dipende solo dalla stampa delle foto.
    Inoltre ci vedo una puntina di metallizzato, visti e considerati i riflessi.
    Alfonso

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  8. Da certe immagini, compaiono un paio di bavette aerodinamiche sul musetto anteriore.

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  9. L'unica cosa che non convince è proprio la forma del parafango posteriore.
    Un insieme gomma-cerchio ridotto, oppure un arco troppo generoso, in ogni caso, qualcosa non quadra.

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