...con due Renaissance factory built Intégral cannati (rimandati al mittente uno dopo l'altro) e un terzo "capolavoro" cui si accennava in un precedente post, le cui caratteristiche ometto di descrivere per non coprire di ridicolo il montatore, che tutto sommato è una brava persona. A questo punto non resta che sperare nei rimborsi (certi quelli da parte di Renaissance, per carità; l'altro sarà bene che si adegui). Non è il caso di tornare sui difetti: rimediabili quelli dei due Intégral, ma certamente dalla casa, non dal sottoscritto. E poi non mi andava di far mettere le mani su modelli così delicati e difficili da sistemare. Resta il discorso della superficialità: alcuni di questi difetti (se non tutti) erano riconducibili ad un'insufficiente verifica delle foto originali. E dire che Renaissance ne ha a bizzeffe. Errori comunque perdonati dal fatto che si tratta di persone gentilissime che hanno avuto (e che hanno tuttora) una gran pazienza con me. L'altro caso mi sembra assai più grave e riguarda la leggerezza e la beata ignoranza nella quale sguazzano allegramente alcuni dei cosiddetti top builder americani. Ma evidentemente se si possono permettere leggerezza e ignoranza, è perché dall'altra parte hanno compratori superficiali e ignoranti, altrimenti non venderebbero.
Tutto sommato, nel loro piccolo, i vecchi cari Spark possono essere un valido motivo di consolazione. Costano ancora poco e danno soddisfazione. Fra le ultime uscite segnalo la Chevrolet Camaro Z.28 Sunoco vincitrice della Trans-Am 1969. Penske Racing e Mark Donohue, un duo che ha rivoluzionato il mondo delle corse. E' proprio in parte legato a quest'auto un sistema rivoluzionario (all'epoca) di messa a punto che Donohue aveva perfezionato, applicando per la prima volta criteri ingegneristici alla fase di collaudo e di preparazione invernale. Per saperne di più non resta che consigliarvi la lettura di un classico come "The unfair advantage", dove si capisce alla perfezione il passaggio fra un certo spirito ancora empirico degli anni settanta a un modo più moderno di intendere le corse. Molti dalle nostre parti non sanno che Donohue oltre a essere un grande pilota era anche un validissimo teorico, nel senso nobile della parola. Tornando al modello, i cerchi gialli un po' fluorescenti mi convincono fino a un certo punto. A occhio e croce direi che nell'originale erano gialli e basta, ma non mi dilungo sul modello. Era tanto per dire che dopo aver visto una bella serie di schifezze nel corso della settimana, questo Spark mi pare oro. Bòna notte.
Possiamo solo immaginare le settimane di cacc...
RispondiEliminaRicollegandomi a quanto ha scritto Andrea, i modellini possono dare soddisfazioni (a noi malati), ma anche enormi maldipancia...
Alfonso
E facci vedere sta GTO....
RispondiEliminaPurtroppo quando si investono (o spendono) cifre di un certo tipo le soddisfazioni sono gtandi, ma bisogna essere pronti anche ad arrabbiature della stessa misura.
RispondiEliminaPer cico: voglio evitare ogni polemica per ora. Se il venditore si comporta bene e mi rimborsa, nessuno vedrà né foto né niente, al solo scopo di alimentare una curiosità.
Non riproducendo una gara specifica la Camaro può essere veritiera come no dal momento che se ne sono viste di tutti i colori della 69 Camaro Penske nelle varie gare: a volte c'era il tetto in vinile, o lo spoiler anteriore era rosso come i fanali, gli sponsor cambiavano ecc Lo stesso per i cerchi: li ho visti grigi neri o gialli ma mai della tonalità dello Spark, questa mi sembra quella che più si avvicina alla versione riprodotta (a parte i due sponsor sulla porta che sono invertiti) http://i586.photobucket.com/albums/ss309/1967z28/DonohueBryar69.jpg
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