Sono arrivate proprio oggi le prime resine del prossimo modello Madyero, l'Alfa Romeo 33/3 della 12 Ore di Sebring 1969. Con questa riproduzione, Madyero ritorna dopo alcuni anni sul tema 33, avendo già riprodotto la 33TT12 del 1973 e la 33TT12 del 1975. La 33/3 del 1969 è un modello piuttosto complesso, che va studiato attentamente, visto che la vettura cambiava di gara in gara.
Madyero apre quindi con la versione dell'esordio, avvenuto alla 12 Ore di Serbing del marzo 1969, quando l'Autodelta schierò tre esemplari della tanto attesa 33 a motore 3000cc per Casoni/ De Adamich/Surtees, Vaccarella/Bianchi e Galli/Giunti/Casoni. Com'è arcinoto, il debutto delle 33/3 fu tutt'altro che entusiasmante, con tutte le vetture, iscritte nella classe prototipi 3000, già ferme per problemi tecnici dopo pochissimi giri. La 33/3 del 1969 è un soggetto che non esce da diverso tempo: ricordiamo il modello Manou dei primordi, poi il Project43 e il meno conosciuto RS-Models di Valerio Barnini. Più recentemente, Tron ha realizzato la versione coupé che prese parte alla gara di Hockenheim con Nino Vaccarella. Il modello Madyero sarà disponibile sia in kit sia montato.
Notizie, commenti, considerazioni e opinioni sul mondo del modellismo e dell'automobilismo, a cura di David Tarallo. ATTENZIONE, NUOVO SITO DAL 28 LUGLIO 2021: www.pitlaneitalia.com
06 agosto 2020
05 agosto 2020
Franco Scaglione e l'Alfa Romeo 2000 Sportiva: un modello di Replicars
Esistono probabilmente riproduzioni più moderne della 2000 Sportiva, ma questo di Replicars ha un fascino particolare: è il fascino del metallo bianco e dei dettagli all'inglese? |
Lucchini-BMW S287 Cefalù-Gibilmanna 1987 Mauro Nesti: una serie limitata di Mario Carafa
Nel 1987 Mauro Nesti si laureò campione europeo della montagna con una Lucchini motorizzata BMW 2 litri. |
Mario Carafa prosegue con le sue serie limitate di Sport-Prototipo, confermando che anche nell'1:43 esistono ancora ampi spazi di manovra per soggetti inediti e interessanti. Attendendo ulteriori novità, che vi annunceremo a tempo debito, Carafa ha realizzato la Lucchini S287 motorizzata BMW 2000 che Mauro Nesti pilotò nel 1987 (telaio ufficiale 041). Nesti è normalmente associato al nome Osella, ma nella carriera del campione pistoiese trovarono posto anche altri marchi, dalla Chevron degli anni settanta, alla Lucchini, fino alla Breda.
La versione scelta da Carafa è quella della Cefalù-Gibilmanna, dove Nesti ottene la vittoria. |
DNA Collectibles annuncia la Volvo 164E 1972 in scala 1:18
A quanto pare i collezionisti di modelli 1:18 avevano avanzato numerose e ripetute richieste per avere una riproduzione della Volvo 164 E. DNA Collectibles ha annunciato oggi l'uscita di questo modello, già in preordine sul sito ufficiale del produttore svizzero.
03 agosto 2020
Un nuovo modello della serie This Way Up nella gamma Tameo: Brabham BT33 F.1 1970

02 agosto 2020
Abarth l'irresistibile fascino dello Scorpione: un libro a cura di Daniele Buzzonetti
I libri sull'Abarth sono stati numerosi in questi ultimi anni e alcuni si sono rivelati davvero validi e utili nell'aggiungere materiale inedito a una storia sempre complessa da raccontare com'è quella del marchio torinese. Artioli 1899 è un editore che da tanto tempo ha un legame speciale con l'automobilismo e in catalogo ha recentemente inserito diversi volumi incentrati sull'automobilismo soprattutto emiliano. Questo libro, curato da Daniele Buzzonetti e uscito di recente, vuole raccontare le vicende essenziali dell'Abarth e lo fa in modo abbastanza originale, affrontandole per temi e scegliendo come fil rouge alcuni fra i modelli più importanti, senza peraltro trascurare del tutto gli altri.
Non è un catalogo ragionato (per quello ci sono pubblicazioni autorevoli e considerate ormai canoniche) ma nelle oltre 300 pagine del volume si troveranno foto interessanti, testi chiari e ben verificati - in italiano e in inglese - schede tecniche e informazioni che vanno ben al di là di un'essenziale infarinatura. Consiglierei quindi questo libro anche a chi possiede già sull'Abarth una certa documentazione, perché vi troverà sicuramente qualcosa di nuovo o di insolito.
Interessante, ad esempio, la testimonianza di Mario Poltronieri sulla sua esperienza al volante delle vetture da record, o alcuni approfondimenti sulle concept car, come la 2000 di Giugiaro presentata a Bruxelles nel 1969 o sulla Coupé 1600 firmata Italdesign del Salone di Torino 1969. Le foto di queste vetture saranno particolarmente utili a chi volesse montare in modo corretto i kit di Yow Modellini, tanto per fare un esempio. Insomma, un contributo abbastanza serio da meritare attenzione e anche una piacevole lettura, ricca di aneddoti e di spunti intriganti.
Abarth - L'irresistibile fascino dello Scorpione / The irrisistible attraction of the Scorpion, a cura di D.Buzzonetti, Artioli 1899 editore, Modena 2019, pp. 322, copertina cartonata, € 55,00 (ISBN 978-88-7792-168-0)
Non è un catalogo ragionato (per quello ci sono pubblicazioni autorevoli e considerate ormai canoniche) ma nelle oltre 300 pagine del volume si troveranno foto interessanti, testi chiari e ben verificati - in italiano e in inglese - schede tecniche e informazioni che vanno ben al di là di un'essenziale infarinatura. Consiglierei quindi questo libro anche a chi possiede già sull'Abarth una certa documentazione, perché vi troverà sicuramente qualcosa di nuovo o di insolito.
Interessante, ad esempio, la testimonianza di Mario Poltronieri sulla sua esperienza al volante delle vetture da record, o alcuni approfondimenti sulle concept car, come la 2000 di Giugiaro presentata a Bruxelles nel 1969 o sulla Coupé 1600 firmata Italdesign del Salone di Torino 1969. Le foto di queste vetture saranno particolarmente utili a chi volesse montare in modo corretto i kit di Yow Modellini, tanto per fare un esempio. Insomma, un contributo abbastanza serio da meritare attenzione e anche una piacevole lettura, ricca di aneddoti e di spunti intriganti.
Abarth - L'irresistibile fascino dello Scorpione / The irrisistible attraction of the Scorpion, a cura di D.Buzzonetti, Artioli 1899 editore, Modena 2019, pp. 322, copertina cartonata, € 55,00 (ISBN 978-88-7792-168-0)
01 agosto 2020
Rassegna stampa: Autosprint Gold Collection n.5/2020 Endurance top model
Una delle inevitabili scelte che Autosprint ha dovuto fare per sopravvivere è stata quella di seguire la linea dell'approfondimento storico. Articoli retrospettivi sono presenti ormai in pianta stabile nell'edizione settimanale, ma è stata creata anche un'iniziativa ad hoc, chiamata "Gold Collection". Non è una novità, ne abbiamo recensiti già diversi numeri, spendendo per lo più parole positive. Il numero 5/2020 della Gold Collection vuole ripercorrere la storia dell'endurance attraverso fatti, vetture, gare, personaggi. Un compito problematico, forse troppo per le 130 pagine concesse. Mario Donnini è di rigore in questi casi, e il suo apporto è garanzia di serietà e anche di originalità, il che è essenziale anche quando si affrontano temi storici. Iniziamo però dalle foto, che purtroppo non sono gran ché, nel senso che sono state scelte immagini bellissime ma proprio per questo già ultra-famose. Peccato.
Gli argomenti sono vari e capisco che dev'essere stato tutt'altro che facile sceglierli per doverne scartare tanti altri, altrettanto meritevoli d'attenzione. Ma l'essenziale c'è: le gare più belle (Sebring, Daytona, Le Mans, Targa Florio...), le vetture più significative (Porsche, Ferrari...) e anche l'occhiata al passato recente con l'epopea scritta da Audi negli anni duemila era doverosa. Tutto bene, dunque, ma l'impressione - almeno stavolta - è quella di trovarci di fronte ad una pubblicazione fatta per chi è nato negli anni novanta o per una platea di lettori con una cultura automobilistica piuttosto limitata.
Nei testi, scritti per varie occasioni in periodi diversi, Donnini fa parecchio il Donnini, rischiando di diventare la caricatura di se stesso, e lo dico con dispiacere perché il Donnini al grado zero io lo adoro.
Forse le cose più intriganti sono proprio quelle sul passato più recente, dove l'autore può dire qualcosa di inedito essendo stato spesso testimone diretto. Belli e straordinariamente evocativi restano alcuni capitoli come quello sul Gruppo 5, ma permane un'idea di discontinuità. In ogni caso, per 5 euro, questo supplemento potrà entrare di sicuro nella biblioteca degli appassionati.
Un plauso, comunque, va sempre ad Autosprint e alla sua redazione per lo sforzo enorme che sta conducendo in un paese con un mercato editoriale da terzo mondo.
Gli argomenti sono vari e capisco che dev'essere stato tutt'altro che facile sceglierli per doverne scartare tanti altri, altrettanto meritevoli d'attenzione. Ma l'essenziale c'è: le gare più belle (Sebring, Daytona, Le Mans, Targa Florio...), le vetture più significative (Porsche, Ferrari...) e anche l'occhiata al passato recente con l'epopea scritta da Audi negli anni duemila era doverosa. Tutto bene, dunque, ma l'impressione - almeno stavolta - è quella di trovarci di fronte ad una pubblicazione fatta per chi è nato negli anni novanta o per una platea di lettori con una cultura automobilistica piuttosto limitata.
Nei testi, scritti per varie occasioni in periodi diversi, Donnini fa parecchio il Donnini, rischiando di diventare la caricatura di se stesso, e lo dico con dispiacere perché il Donnini al grado zero io lo adoro.
Forse le cose più intriganti sono proprio quelle sul passato più recente, dove l'autore può dire qualcosa di inedito essendo stato spesso testimone diretto. Belli e straordinariamente evocativi restano alcuni capitoli come quello sul Gruppo 5, ma permane un'idea di discontinuità. In ogni caso, per 5 euro, questo supplemento potrà entrare di sicuro nella biblioteca degli appassionati.
Un plauso, comunque, va sempre ad Autosprint e alla sua redazione per lo sforzo enorme che sta conducendo in un paese con un mercato editoriale da terzo mondo.
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