I grandi marchi da sempre dediti al diecast si stanno riconvertendo almeno in parte alla resina. E' il caso della linea Evolution di Minichamps, più o meno imparentata con Spark, ma è anche il caso di Schuco che di recente ha immesso sul mercato una gamma denominata Pro.R43. Esce proprio in questi giorni (è arrivata agli importatori italiani la settimana scorsa) la Porsche 924 Carrera GT, un modello che pare abbia riscosso un più che discreto successo anche da noi, se è vero che le quantità allocate sono andate rapidamente esaurite, addirittura prima che le ditte annunciassero ai dettaglianti l'arrivo della novità. Certo, le quantità sono limitate (500 esemplari per ogni colore), ma evidentemente di una 924 Carrera GT stradale in 1:43 se ne sentiva ancora il bisogno, nonostante la presenza sul mercato del Minichamps in zamac. Anzi, verrebbe da chiedersi se lo Schuco e il Minichamps siano in qualche misura parenti, ma per ora la domanda è destinata a non avere risposta, per mancanza del modello Minichamps, che comunque sembra meno raffinato, essendo un diecast di quelli "classici" che ormai hanno fatto la loro epoca.
Un po' di storia
Il prototipo della 924 Carrera GT fu presentato al Salone di Francoforte del 1979; si trattava di una versione vitaminizzata della già brillante 924 Turbo, più leggera, molto più potente e semplificata negli allestimenti. La potenza del 4 cilindri da 1984cc passava da 150 a 210, grazie all'adozione di uno scambiatore di calore; l'unità propulsiva della 924 Carrera GT è nota con la sigla M31/50. Circa un anno dopo la presentazione a Francoforte, la 924 Carrera GT entrò nel listino della Porsche al prezzo di 50000 marchi tedeschi e nel giro di qualche mese se ne vendettero circa 400 esemplari. Rispetto alla 924 standard la 924 Carrera GT era riconoscibile esternamente per tutta una serie di interventi alla carrozzeria: passaggi ruota anteriori e posteriori allargati, spoiler anteriore e ala posteriore e una vistosa presa d'aria su un lato del cofano. Dal progetto della 924 Carrera GT derivò tutta una famiglia di vetture da competizione, a partire dal prototipo 924 Carrera GT che debuttò a Le Mans nel 1980 in classe GTP, fino alle 924 Carrera GTR e GTS del 1981, ma questa è un'altra storia. La Carrera GT stradale è ricordata come una vettura straordinariamente equilibrata, affidabile e capace di prestazioni di livello assoluto.
Il modello Schuco
Per il momento Schuco ha scelto due colorazioni, diremmo assolutamente classiche: il Diamantsilber (argento diamante), art. 45 088 9700 e l'intramontabile Indischrot (il tipico rosso Porsche), art. 45 088 9600. Il modello non è economico (a prezzo pieno in Italia sfiora i 70 euro, una ventina in più del Minichamps). Per la serie di foto scegliamo l'esemplare color argento.
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La linea "c'è": la scritta Carrera sul passaruota destro era una prerogativa della versione più sportiva fra le 924. |
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Basetta in plastica con teca in plexiglass: la 924 Carrera GT non si presenta diversamente da tanti altri modelli analoghi. |
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Molto realistici i gruppi ottici posteriori. Il tergi sul lunotto è in fotoincisione. |
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L'assetto sembra un tantino basso. Non sarebbe stato male ricavare un po' più di "luce" fra le gomme e il passaruota. |
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I cerchi si ispirano all'intramontabile 911. In fotoincisione il disco freno; non manca il simbolo Porsche al centro del cerchio. Abbastanza realistici gli pneumatici, forse di aspetto un po' troppo plasticoso, ma dal vivo si nota molto meno. |
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La freccia laterale non è gran ché, ricavata nella carrozzeria e colorata. Un elemento in plastica trasparente riportato sarebbe stato di gran lunga preferibile. |
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Nette e realistiche le prese d'aria frontali, una prerogativa delle 924 turbocompresse. I gruppi ottici sono realizzati in plastica trasparente. |
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La trama dei sedili e dei pannelli delle porte è molto realistica. In generale gli interni sono ben trattati, con un buon rendimento dei materiali plastici. Gli interni della 924 Carrera GT non differivano troppo da quelli della 924 Turbo. |
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Molto fini le maniglie così come gli specchietti retrovisori. Anche il trattamento in nero satinato delle varie parti (cornici vetro, spoiler...) è molto ben fatto, senza sbavature o imprecisioni. |
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Molto preciso il montaggio e l'incollaggio delle cornici laterali, in fotoincisione. |
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Ovviamente targa di Stoccarda. |
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Bello il fregio con la scritta Porsche al posteriore, e non manca neanche la scritta Porsche sul bordo dello spoiler. Realistico anche il finale dello scarico, realizzato con un tubo "vuoto". |
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Le proporzioni della 924 Carrera GT di Schuco si apprezzano tutte in questa foto dall'alto; nell'esemplare metallizzato, la grana della finitura è accettabile anche se abbiamo visto di meglio, pure nei resincast. Chi non è convinto della resa (peraltro ampiamente accettabile) potrà sempre optare per l'esemplare rosso. |
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Anche non siamo stati lì col calibro a misurare il millimetro, la 924 Carrera GT di Schuco è davvero un bel modello. Quando facevo le recensioni per FSW, Brian Harvey mi diceva che se un modello sembra giusto, molto probabilmente lo è. |
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Diamantsilber e Indischrot le due colorazioni proposte da Schuco. |
Da profano di Porsche la macchina reale non mi dice molto, per il resto mi sembra molto più coinvolgente il modello..!
RispondiEliminaLa 924, come la 914, in qualsiasi versione che sia la trovo un po' la Porsche dei poveri... Comunque bello il modello!
RispondiEliminaRiccardo
La storia ha completamente sdoganato questi modelli di Porsche, che all'inizio erano considerati "minori". Sia la 914 sia la 924 sono nate con una forte influenza VW, e la 924 all'inizio doveva essere addirittura marchiata Volkswagen. Questo non toglie che dal progetto 924 siano nate vetture di grande valore, e la stessa 924, che conosco molto bene per averla guidata a lungo, aveva doti dinamiche seconde a nessun'altra vettura. A distanza di 20 o 30 anni la famiglia delle 924, 944, 928 e 968 merita di essere considerata sotto un'ottica rinnovata. Certamente gioca il fatto che la Porsche si identifica essenzialmente con la 911 e tutto ciò che se ne discosta è visto come "spurio". Io per primo, da Porschista convinto, se non potessi permettermi una 911 non comprerei mai una Boxster o una Cayman, ma sceglierei magari una BMW o un'altra marca.
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