Giorni fa, scattando le foto alle auto dell'asta "Parisienne 2021" di Artcurial, ha attirato la mia attenzione il caratteristico adesivo rettangolare dell'importatore Charles Pozzi applicato sul lunotto della 512BB verde germoglio, una delle vedette fra le auto stradali in vendita. I collezionisti sanno bene che la molla che scatta in certi casi può far fare alla memoria lunghi giri dai quali difficilmente si torna in poco tempo... Un adesivo, quello di Pozzi, che molti ricorderanno sulle Daytona Gr.4 di Le Mans 1972, tanto per fare un esempio.
La BAM, a suo tempo, non lo trascurò al momento di fare la sua serie di decals per le basi Solido. La disponibilità di questa decal, riprodotta poi anche da Le Phoenix, diventò negli anni novanta una specie di segno di riconoscimento per montaggi esclusivi. Pochi potevano avere all'epoca queste decals e la mancanza di comunicazioni a livello generale faceva sì che certi piccoli dettagli fossero impiegati proprio per dare un tocco di classe in più a modelli destinati a pochi.
Alcuni montati realizzati per la boutique ACB di Bertrand Bigaudet portavano orgogliosamente questo "distintivo", come si può osservare su una curiosa Ferrari 365 GT4/BB che già di per sé ha una storia un po' originale: si tratta infatti di un Century, ossia uno di quei pezzi della serie economica e semplificata che Ruf commercializzò dalla seconda metà degli anni ottanta e che non ebbero neanche troppa fortuna.
Pur corretti nelle linee, non furono troppo apprezzati per la mancanza di finiture. Insomma, l'idea di applicare al marchio AMR certi dettami della scuola inglese (vedi Brooklin ma anche Western) non funzionò. Questo Century, però, venne preso, smontato e completamente rivisto dallo staff di ACB. Modificate le ruote, dettagliati gli interni, trasformato e migliorato tutto quello che si poteva trasformare e migliorare. Forse "vergognandosi" delle origini meno nobili del solito, il montatore di ACB decise di spianare il fondino che si presenta del tutto liscio e anonimo. Il risultato fu molto simile a quello che si sarebbe ottenuto montando a regola d'arte un kit (ricordiamo che AMR non fece la GT4/BB in scatola di montaggio; produsse invece la 512BB prima come Annecy nel 1982 e poi come X-AMR l'anno successivo).
Il famoso adesivino rettangolare, Jean-François Alberca non dimenticò di metterlo sulla 512BB che montò per me diversi anni dopo e che s'ispirava a un esemplare realmente esistito, il numero di telaio 37715 del 1981. Il cerchio si chiude: la 512BB verde germoglio di Artcurial è la prova tangibile che i percorsi modellistici, anche quelli legati a dettagli che a prima vista potrebbero sembrare trascurabili, non sono mai svincolati dalle emozioni che ci regala un'auto vera. E (per fortuna) viceversa.
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