Le Lancia Stratos Miniminiera si presentavano montate su una base in plastica, con vetrina in plexi e protezione in cartone. La produzione era limitata ma non numerata. |
L'idea di modelli speciali montati low cost non è nuova. Come abbiamo visto in altri articoli del blog, negli anni novanta non erano pochi i marchi a cercare un'alternativa ai sempre più dilaganti prodotti cinesi (in primis Minichamps) ma anche alla contrazione delle vendite dei kit. Verso il 1997 ci provò anche la Miniminiera, distributore all'epoca di Racing43, con una serie di Lancia Stratos in metallo bianco, provenienti dalla produzione di Chiapatti, vendute solo montate. Ho un ricordo piuttosto nitido dell'uscita di quei modelli. Nell'inverno 1997-1998 mi trovavo a Sacile per il servizio militare e una delle mie mete più frequenti era il negozio di Paolo Marcolin a Pordenone, tre o quattro fermate di treno da Sacile. I lunghi pomeriggi del sabato, in cui non ero potuto scappare in licenza, li passavo a discutere con Paolo nel suo piccolo negozio sotto i portici. Montava le sue serie limitate e mentre l'osservavo lavorare, guardavo ciò che di nuovo era arrivato. Cosa affascinava all'epoca un collezionista, almeno fra la produzione cosiddetta industriale? Gli Herpa in metallo non erano male, oltre ai noti Minichamps, poi le marche italiane, i Vitesse, i Faller, i Corgi e più o meno si era fatto il giro di quanto di meglio potesse offrire il mercato. Un giorno colpirono la mia attenzione due Stratos Gruppo 4, una blu e una bianca. Erano appunto le Stratos Miniminiera, in versione competizione.
Vista posteriore della Gruppo 4. La Stratos Miniminiera si può ancora trovare a prezzi ragionevoli. |
I pezzi aggiuntivi (spoiler del tetto, antenna, fendinebbia, batteria fari supplementari anteriore, decals) erano fornite in una busta sigillata con le istruzioni. |
Le versioni stradali avevano la marmitta fornita a parte, da applicare a cura dell'acquirente. |
La versione stradale in rosso-arancio. |
Si trattava della versione Montecarlo 1979 (Motorac) e Sanremo 1979 Concessionari Lancia, ma altre ne erano uscite, come la Broms Car. Come detto, i modelli erano in tutto e per tutto degli speciali in metallo bianco già montati, con materiale Racing43. Contemporaneamente uscì una serie stradale, in tutti o quasi i colori tipici della vettura stradale: verde mela, giallo, blu medio, rosso (non so se uscì anche il quarto colore, il celeste). Oggi questi modelli non sono troppo ricercati. La Stratos stradale è stata nel frattempo riprodotta anche da altri marchi, né si può dire che della Gruppo 4 manchino in generale kit e modelli già fatti. La Stratos Miniminiera può comunque avere un suo senso ancora oggi, e non solo a livello di curiosità storica.
La versione blu della Stratos stradale. Tutti i pezzi erano di provenienza Racing 43. |
Le linee sono valide (d'altra parte il kit Racing43 non era male, al contrario di un altro classico, la Fiat 131 Abarth, piuttosto mal riuscita e mai proposta come montato), le rifiniture più che buone, con la presenza di fotoincisioni e un'ottima verniciatura, considerando i tempi in cui uscì il modello e la preparazione necessaria per una carrozzeria in metallo bianco. Negli anni le serie limitate di Miniminiera sono andate avanti con prodotti di vario genere, dai Burago elaborati ad altri modelli speciali montati, dai diecast fatti in Cina fino alla recentissima Giulietta II Serie 1:18, in resina.
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