Delle riviste italiane di automobilismo parlo poco. Del resto, ormai, i vari mensili, a cominciare dal decano Quattroruote, per poi continuare con Automobilismo, Auto, Al Volante e compagnia cantata, non offrono che materiale di scarto, pieno di redazionali e infarciti da listini di cui ormai nessuno sa più cosa fare. Si salvano forse le riviste di stampo britannico, come Evo e Top Gear, ma proprio perché derivate e tradotte direttamente dalle edizioni inglesi. A questo punto, però tanto vale andare a cercare gli originali, a meno che non abbiate problemi oggettivi con le lingue, come la stragrande maggioranza degli italiani. Un recente viaggio in Germania mi ha fatto ricomprare, a distanza di anni, un grande classico di quella parte d'Europa, Auto Motor und Sport (AMS). Una rivista di grande tradizione, quindicinale, edita dalla Motor Presse Stuttgart GmbH e disponibile in edizione nazionale in vari altri paesi, dalla Bulgaria alla Cina, dalla Croazia alla Polonia, fino a Romania, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Turchia e Ungheria.
Manca l'Italia, che probabilmente non è un mercato abbastanza evoluto. AMS è anche presente in Argentina come Auto Test, in Messico come Automovil Panamericano e in Spagna come Autopista. La rivista si presenta con una buona carta e con una foliazione di 168 pagine. Non c'è traccia di listini e i testi sono mediamente più lunghi di quelli che troviamo nelle riviste italiane. Si nota, compatibilmente con le esigenze del mondo esterno, la volontà di proporre qualcosa di originale: l'articolo principale del quaderno 24 del 7 novembre 2019 è una disamina piuttosto accurata delle strategie tecniche e commerciali di Mercedes per i prossimi anni, con interviste e considerazioni piuttosto approfondite. Simpatiche anche le mini-prove (fra cui quella dell'Alpine-Renault A110 S, che dicono abbastanza pur senza annoiare. Interessante anche il parallelo fra Tesla Model 3 e BMW Serie 3 ibrida. Buona, direi, anche la parte dedicata al motorsport, che è un retaggio di cui AMS non vuole e non può fare a meno, con una bella retrospettiva dedicata alla Ford GT vista nelle gare di endurance dal 2016 al 2019, anno del suo pensionamento, almeno a livello di partecipazione ufficiale.
Per € 4,20 in Germania credo che ci si possa stare. La rivista la trovate anche in Italia al prezzo di € 5,50 e a quel prezzo ottenete un'informazione forse meno superficiale e pilotata rispetto ad altre riviste nostrane, che ormai non prendono nemmeno più i soldi dalla pubblicità (che non rende più) ma che intascano direttamente i finanziamenti dalle case con articoli dettati direttamente dagli uffici stampa che passano foto, dati e notizie. Qui forse siamo su un campo leggermente più onesto, anche se il futuro delle riviste di auto moderne stile mi pare abbastanza segnato in linea generale
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