Si tratta di qualcosa che dalle nostre parti difficilmente potrebbe essere capito, ma in particolare il primo dei due titoli risulta utilissimo, perché vi sono censite in ordine alfabetico diverse centinaia di marche dell'automodellismo artigianale inglese, dalle più note alle più oscure. Vi sono inoltre estratti di articoli sulla storia di alcuni di questi produttori, provenienti da vecchi numeri di Modelauto Review. E la serie dei titoli continua tutt'oggi, visto che Rod Ward, fondatore della rivista e già proprietario del negozio Modelauto di Leeds (chiuso da diversi anni) ha deciso di riprendere le pubblicazioni dopo un periodo di interruzione.
Questi due quaderni mi sono arrivati in settimana, proprio mentre - paradossalmente - stavo frequentando la prima edizione del corso di comunicazione sportiva organizzato da ACI all'autodromo di Vallelunga. Un bel paradosso, visto che dopo quel corso in cui si è parlato per ore del rapporto fra comunicazione (e/o informazione) e nuove tecnologie, mi sono trovato a sfogliare questi due deliziosi libriccini, ai quali - nel più autentico spirito old fashion - avevo aggiunto nell'ordine anche due o tre vecchissimi modelli prodotti nella ex Cecoslovacchia e in Polonia (nella foto sotto, le scatole di due Skoda 120 LS della Miniauto e di una Polonez di Estetyka).
Sono modelli che fanno parte del vecchio stock di Modelauto, e credo che ormai siamo in due o tre in Europa - se non nel mondo - ad interessarci di roba di questo genere. Eppure. Eppure, questi modelli, accompagnati dalla lettura di quei due titoli, prendono tutto un altro significato. Hai visto mai che decida di rispolverare il famoso tavolino di vetro?
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