Il maggiore exploit della famosa Porsche 911 Carrera RSR gialloblu di George Dyer fu senza dubbio la vittoria alla 12 Ore di Sebring del 1977. Ma quella vettura ha avuto una lunga carriera, con diverse configurazioni, passando da un aspetto di Carrera RSR più o meno normale e arrivando ad assomigliare più o meno a una 935, con un'ultima carrozzeria molto vicina a quelle viste sulle 934/5 Andial. Madyero ha utilizzato le sue basi Carrera RSR per realizzare la versione molto conosciuta di Sebring 1977 e una variante meno nota, di Road Atlanta 1976 dove la vettura aveva uno spoiler posteriore simile a quello di una Porsche 935.
Il modello è stato montato con grande cura, incluso l'intricato rollbar che si sviluppava trasversalmente e che nell'1:43 di Madiai è composto da ben otto pezzi. Queste due serie limitate sono disponibili al link https://www.geminimodelcars.com/search?q=Dyer
Notizie, commenti, considerazioni e opinioni sul mondo del modellismo e dell'automobilismo, a cura di David Tarallo. ATTENZIONE, NUOVO SITO DAL 28 LUGLIO 2021: www.pitlaneitalia.com
30 luglio 2020
29 luglio 2020
Non solo 1:43. Alcuni soggetti 1:18 in vista del Rallylegend prodotti da Racing43
Il Rallylegend 2020 si disputerà, anche se - pare - a porte chiuse. In vista di questo evento che incontra da tanti anni il favore degli appassionati, Racing43 propone alcune vetture in scala 1:18, disponibili sia in kit sia come montati, con la decorazione di varie edizioni. Andiamo dalla famosissima Fiat 131 Abarth di Diana alla Lancia Delta HF di Cairoli fino alla Peugeot 306 Maxi, ancora di Diana.
Porsche 935 K1 Gr5 Kremer-Rodenstock 1976: una novità di Remember
La Porsche 935 approntata dai fratelli Kremer nel 1976, nota impropriamente come K1, è un soggetto che ogni tanto si eclissa per molti anni per poi riapparire sotto vesti varie (kit, montati, eccetera). La versione con i fari alti è stata riprodotta abbastanza recentemente da Spark, tanto per citare un produttore moderno, senza dover rifare una storia che va da MRE a FDS passando per Starter e compagnia varia. La configurazione a fari bassi sponsorizzata da Rodenstock e pilotata da Albrecht Krebs nella parte finale del 1976 è quella ora prescelta da Remember che propone un'edizione limitata di modelli montati. Tre le versioni, tutte disponibili a questo link: https://www.geminimodelcars.com/search?q=K1
26 luglio 2020
Porsche 917K Salzburg Le Mans 1970 Fujimi 1:24, un montaggio di Massimo Martini
Massimo Martini, apprezzato modellista fiorentino, specializzato nell'1:43, ha recentemente messo mano a kit in plastica in scala più grande, alcuni dei quali sono stati presentati nel blog. E' oggi la volta di una Porsche 917K in 1:24 di Fujimi, recentemente riedita, che Martini ha completato con molti dettagli, quali cinture di sicurezza e particolari meccanici. Anche se il modello non si presta a troppi voli pindarici per via della riproduzione appena abbozzata del motore, il lavoro di Martini è ugualmente apprezzabile perché valorizza ciò che Fujimi metteva a disposizione, ricavandone una riproduzione davvero convincente.
23 luglio 2020
Nuova serie di Porsche 917K Zitro 1970-1971 nella gamma Fast by Ciemme43
500km Imola 1970, Vaccarella/Martin |
1000km Buenos Aires 1971, Martin/Brea |
La 917 Zitro è rimasta comunque sempre un po' nell'ombra e piuttosto trascurata dai marchi modellistici. Se non andiamo errati, il primo modello fu quello della Sport Cars, su base Solido; una specie di transkit permetteva la realizzazione delle versioni Le Mans e Buenos Aires 1971. Attraverso non molte altre riproduzioni arriviamo al Brumm e allo Spark, abbastanza recenti.
Coupes du Salon Montlhéry 1970, Martin |
Imola Interserie 1971, Martin |
1000km Monza 1971, Martin/Pillon |
Ricordiamo che questi e altri modelli di Fast by Ciemme43 possono essere acquistati al seguente link: https://www.geminimodelcars.com/search?q=Ciemme43 .
1000km Paris Montlhéry 1970, Vaccarella/Martin |
1000km Spa-Francorchamps 1971, Martin/Pillon |
22 luglio 2020
La Ferrari 312P Coupé NART Daytona 1970 di Dannini Modelli (storie di modelli, episodio 10)
L'articolo sulla Ferrari 312P pubblicato nell'ultimo numero di AutoModélisme mi ha fatto tornare alla memoria un modello che nel pezzo è stato dimenticato ma che all'epoca era abbastanza conosciuto. Un'epoca - parlo degli anni ottanta - in cui uscite di questo genere erano viste con interesse da collezionisti ancora parecchio affamati di tutto ciò che i produttori di diecast avevano sempre ignorato e che i marchi di speciali offrivano ancora col contagocce. La Ferrari 312P Coupé era stata prodotta da Solido e rimaneva uno dei più bei modelli della serie 100. Ma le altre versioni, sempre della coupé? Del resto non c'è da sorprendersi se ancora all'inizio degli anni ottanta si erano dovuti attendere i transkit di GPM per la base Pilen per avere una serie dignitosa di Porsche 917. Sotto questo aspetto l'avvento di Starter e Provence Moulage costituì una linea di demarcazione decisiva nel decennio. Torniamo alla 312P. Non ricordo da chi lo comprai: Tron a Loano oppure Progetto K a Roma. Del resto quelli erano i miei due fornitori esclusivi, con una preferenza particolare per i Tron, molto più forniti e anche più avvezzi alla vendita per corrispondenza. Come usava all'epoca, venni a sapere dell'esistenza di un kit della 312P coupé prodotta da Dannini Modelli in un TSSK. Fu un'attesa abbastanza lunga, come del resto quella per la 512S Spyder di GPM (a questo proposito potete leggere un altro episodio di questa serie dedicata ai modelli della memoria cliccando sul seguente link: https://grandiepiccoleauto.blogspot.com/2020/01/la-ferrari-512s-spyder-brands-hatch.html ) e per la 250 LM Piper Le Mans 1968 che Marcello Giorgetti aveva annunciato ere geologiche prima della commercializzazione. Ignoravo cosa fossero i Dannini Modelli. Il marchio era uno dei tanti creati da Brian Harvey, e chissà per quale astruso motivo aveva scelto quel nome italiano. Chi era Dannini? Boh.
Non gliel'ho mai chiesto, magari qualcuno saprà rispondere alla questione. Sul momento non mi accorsi neanche che il kit era la copia di un Solido. Ma poco importava - e comunque chi aveva clonato il modello aveva avuto la cura di aggiungere il caratteristico "bozzo" sul tetto. L'importante era che la versione, Daytona 1970, vettura del NART, fosse fino a quel momento del tutto inedita. Quello contava, ed era lo spirito con cui si ingurgitavano senza dire né ahi né vai improbabili kit Mini Racing, Tenariv o anche peggio (FDS, Hobby Tecnica, SB...) sognando la notte quello che ne sarebbe uscito una volta terminata la fatica. Storia nota, ma è bello raccontarla di tanto in tanto.
Il Dannini restò da montare nel mio armadio per un bel po' di tempo, subendo anche - come spesso accadeva - qualche cannibalizzazione, ma finalmente verso il 1987 trovai la voglia di metterci mano. Avevo 16 anni e devo dire che non me la cavavo malaccio. Verniciatura a bomboletta e qualche dettaglio aggiunto, tirato a indovinare dalla scarna documentazione trovata su un libro o due. Vi propongo le foto di quel modello che ho venduto nel luglio del 2007 e che adesso si trova in chissà quale collezione, in chissà quale parte del mondo.
21 luglio 2020
Cerchio a cinque razze specifico per le vetture di David Piper: set Remember W62
Col numero di catalogo W62 è da poco disponibile nella gamma degli accessori Remember un set di cerchi a cinque razze traforate, realizzato soprattutto per le auto di David Piper (ricordiamo la 250 LM del 1968, ma anche la 412P e la Porsche 917K). Si trattava di cerchi Ferrari, sui quali Piper era intervenuto svuotando la parte centrale delle cinque razze. Il set è completo di gomme slick, gallettoni a tre punte in plastica cromata e due assali. Il kit cerchi W62 è reperibile a questo link: https://www.geminimodelcars.com/listing/553765897/wheel-set-for-david-piper-ferrari-racing
Rassegna stampa: La vie de l'auto Hors Série 2020
LVA (La vie de l'Auto) è un editore di Fontainebleau che ha in catalogo vari prodotti simpatici, fra cui la rivista omonima che esce settimanalmente ogni giovedì. Questo Hors Série si focalizza sulle quotazioni di circa quattromila vetture da collezione, dalle più antiche alle youngtimer. Di guide come questa ce ne sono molte, sia in Inghilterra, sia in Germania o nella stessa Francia, ma questa può essere particolarmente utile non solo per il prezzo limitato (€ 6,40) ma anche per la vesta grafica molto semplice e per i tantissimi dati contenuti. Non ci si limita infatti ai risultati ottenuti da ogni modello recentemente e più indietro negli anni, ma nella maggior parte dei casi ciascuna scheda è accompagnata da brevi commenti storici e relativi alla fortuna nel mercato.
Di tanto in tanto un articolo più corposo contiene "il consiglio dell'esperto", su un determinato aspetto della compravendita delle auto d'epoca, senza considerare alcune appendici che approfondiscono certe tendenze recenti. In circa 130 pagine è possibile avere almeno un'idea generale della situazione - almeno europea - e anche, perché no?, di riconsiderare vetture finite nel dimenticatoio e che potrebbero costituire un buona scommessa per gli appassionati.
Questo fascicolo, un riuscito mix fra testi e dati di consultazione si legge quasi come una rivista e lo consiglio senza alcun dubbio. Può essere un utile complemento a ogni biblioteca specializzata in automobilismo d'epoca.
Di tanto in tanto un articolo più corposo contiene "il consiglio dell'esperto", su un determinato aspetto della compravendita delle auto d'epoca, senza considerare alcune appendici che approfondiscono certe tendenze recenti. In circa 130 pagine è possibile avere almeno un'idea generale della situazione - almeno europea - e anche, perché no?, di riconsiderare vetture finite nel dimenticatoio e che potrebbero costituire un buona scommessa per gli appassionati.
Questo fascicolo, un riuscito mix fra testi e dati di consultazione si legge quasi come una rivista e lo consiglio senza alcun dubbio. Può essere un utile complemento a ogni biblioteca specializzata in automobilismo d'epoca.
20 luglio 2020
Ferrari 330 P3 coupé Le Mans 1966 #20/21 di Looksmart (1:43)
Oltre la spyder del NART, Looksmart ha fatto uscire i due coupé 330 P3 di Le Mans 1966. |
L'ex RedLine è ancora attuale. Looksmart ha aggiunto le luci di illuminazione. |
I modelli Looksmart sono apprezzati per la precisione e la pulizia di montaggio. |
Ben incollate le protezioni dei fari. Le parabole sono cromate. |
Molto ben riuscito l'accoppiamento cerchio-pneumatico. |
La cornice dei vetri laterali è fotoincisa. Il plexiglas riproduce perfettamente il deflettore in posizione aperta. |
I tre Looksmart usciti da pochissimo possono costituire un'occasione per procurarsi tre vetture importanti per la storia di Le Mans, con tutti i crismi dei moderni resincast. La qualità di questi modelli corrisponde a quella di kit montati bene e non è un caso che all'uscita di ciascuna novità di Spark, Looksmart, TSM alcuni siti come Grand Prix Models si riempiono di vecchie scatole di montaggio mai iniziate. Non è stato sorprendente, all'indomani della commercializzazione di queste 330 P3, scorgere nello stock di GPM alcuni kit Tenariv... Non che il kit non abbia più nulla da dire, anzi.
Sono fra i più convinti assertori del fatto che ancora oggi un kit montato alla perfezione sia in grado di dire la sua al cospetto di un resincast. Ma quanti sono quelli davvero in grado di ottenere risultati di assoluta eccellenza partendo da uno Starter, da un Provence Moulage, da un Automany o da un Team-T?
19 luglio 2020
Ferrari 330 P3 Spyder NART Le Mans 1966: Looksmart LSLM104 (1:43)
Con il numero di catalogo LSLM104 è disponibile la Ferrari 330 P3 Spyder Le Mans 1966. Looksmart ha appena riprodotto anche i due coupé ufficiali. |
Molto ben curata l'applicazione della decal del tondo bianco, che combacia con la presa d'aria laterale. |
Differenza rispetto al vecchio RedLine, l'aggiunta delle lucine d'illuminazione dei numeri (una per ogni lato, due sul bollo posteriore). |
L'interno è forse un po' semplificato per i canoni attuali, ma si difende ancora piuttosto bene. Notevole la resa degli elementi del radiatore, visibili attraverso le uscite d'aria. |
Ottimo e pulitissimo l'incollaggio delle vetrature, sia di quelle laterali sia del parabrezza. I ganci laterali sono fotoincisi. |
La sua corsa non fu fortunata, visto che dovette abbandonare all'undicesima ora per noie al cambio. Nelle qualifiche la vettura aveva spuntato un ottimo tempo di 3'33" che le era valso il quinto posto in griglia. E' ancora attuale il Looskmart ex-RedLine? Tutto sommato sì, a meno di non voler stravolgere tutto, cosa che molto verosimilmente era lontana dai piani del produttore.
Non manca lo scudetto del NART, ma anche il RedLine non aveva omesso tale dettaglio. |
Da questa vista si può apprezzare l'ottimo livello di montaggio. |
La gomma dalla spalla abbastanza panciuta è stata correttamente riprodotta. La P3 del NART era gommata Goodyear, a differenza dei due coupé che utilizzavano pneumatici Firestone. |
Sesto Fiorentino quando arrivavano le novità). I Looksmart, per contro, sembrano essere esenti da difetti di questo tipo, e questa è senz'altro una cosa positiva.
La verniciatura è al livello degli Spark, e tutto appare montato e sistemato correttamente e con criterio. Lasciamo la parola alle immagini, che sono corredate di note complementari. Il prezzo dei Looksmart è superiore a quello degli Spark per la presenza di un passaggio in più e probabilmente della licenza Ferrari. Questo rende tali modelli meno appetibili, perché il rapporto qualità-prezzo si fa un po' meno favorevole, pur restando ancora piuttosto buono.
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