28 marzo 2021

Alle origini della Lancia Beta Montecarlo Gr5: Spark S2289, 6 Ore di Silverstone 1979

Spark ha già ampiamente scavato nella storia della Lancia Beta Montecarlo Gruppo 5, ma ora è la volta di una versione fondamentale, quella dell'esordio in gara della vettura, alla 6 Ore di Silverstone del 1979, con Riccardo Patrese e Walter Roehrl. Nel corso del 1979 la Beta Montecarlo Gruppo 5 fu sottoposta a una serie di costanti miglioramenti, con l'impiego di uno o due esemplari in varie prove del Mondiale Marche. Dopo Silverstone, la Beta si rivide in altre occasioni, con una livrea diversa (strisce rosse anziché bianche), sempre su carrozzeria nera opaca. Nel corso del 1979, le Beta Montecarlo furono oggetto di leggere modifiche gara per gara. A parte la combinazione coda corta-muso senza lama (Vallelunga, Pianta/Alen), le principali variazioni riguardarono lo specchio di poppa. 

A Silverstone fu utilizzata una sorta di parafiamma molto rudimentale (forse in alluminio) che Spark ha ben riprodotto con un fotoincisione. La provvisorietà della soluzione è comprovata dalla presenza di due "occhi" rettangolari che probabilmente dovevano ospitare le luci di stop e le frecce. Una delle aperture, al centro, fungeva da alloggiamento per il terminale di scarico. Successivamente, la parte posteriore venne aperta e i gruppi ottici furono sistemati in un primo tempo alla base della "U" rovesciata, per poi andare a occupare l'area superiore, che è poi la configurazione più nota. 

La Lancia di Silverstone non è del tutto inedita: in passato anche Best Model l'aveva riprodotta pur senza modificare alcunché del prototipo, cosa abituale (e inevitabile) nel settore dei diecast. 

Lo Spark testimonia l'utilizzo di una documentazione completa: ad esempio non sono stati tralasciati i due tondi gialli con i loghi dello sponsor locale The Rivet Supply co., applicati su ciascun lato del tetto. 



I dadi delle ruote sono rossi a destra e blu a sinistra, i vari ganci, gancetti e manettini sono replicati con scrupolo così come altri dettagli quali la protezione sul radiatore di sinistra e il rinforzo su quello di destra. Forse la scritta anteriore "Lancia Beta Montecarlo" avrebbe potuto essere più grande: nelle foto dell'originale il confronto può essere fatto facilmente con lo sticker Magneti Marelli, posizionato al centro della lama anteriore, che ci pare della giusta grandezza. Le cornici laterali sono riprodotte in fotoincisione, così come la calandra, della giusta forma (nel 1979 il bordo e lo sviluppo interno erano diversi rispetto a quelli dal 1980 in poi). 

I finti fari anteriori sono stati realizzati con una fotoincisione bidimensionale, con base opaca e filetto di contorno lucido: soluzione semplice e ingegnosa che rende bene la realtà. Presente il rollbar integrale (forse un po' spesso ma non si nota più di tanto), il sedile nel giusto color marrone chiaro con cinture - ahinoi in decal - rosse, un estintore non particolarmente raffinato e tutti gli accessori tipici della Beta gruppo 5, dalla particolare staffa del piantone del volante alla pannellatura in alluminio. Un modello ben fatto, con ruote e pneumatici realistici, una verniciatura perfetta e una posa decals esente da critiche. Sicuramente uno degli Spark da prendere in questo 2021. 






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