Colpevole ritardo nella recensione! Proprio mentre il primo numero del 2014 di FSW è in fase di spedizione agli abbonati di tutto il mondo, cerco di recuperare il tempo perduto parlando dell'ultimo fascicolo del 2013. Non so a voi, ma per me FSW resta la rivista più interessante. Old style quanto basta, tutta sostanza e con un'onestà intellettuale apprezzabile per quello che comunque è un bollettino di un negozio. Ma quelli di GPM, prima Brian Harvey, poi André Marot, Mark Chitty e compagnia, sono quasi sempre riusciti a mantenere separata l'esigenza di recensire un modello con le sacrosante esigenze commerciali della loro attività principale.
Le editor's choices di pagine 3 consigliano il kit MFH in scala 1:12 della McLaren M4/4 F.1 del 1988 (versioni GP Monaco o Detroit). Dalle poche linee di commento e dalle quattro foto accluse si capisce che deve trattarsi di qualcosa di notevole. Per l'1:24 la palma di modello del mese va alla Skoda Fabia S2000 Evo IRC 2012 di Belkits, mentre l'1:43 vede la new entry dell'ennesimo marchio di resincast cinese, Century Dragon (giustamente...), che esce con una Jaguar C-X75 la cui finitura ricorda la premiata ditta Spark e tutti i suoi accoliti. Non poteva mancare fra le novità librarie l'annuario 2013 della 24 Ore di Le Mans, a cura dell'ormai leggendaria triade Teissedre, Moity e Bienvenu. Tante le novità recensite nella parte principale della rivista (en passant viene da notare come Renaissance abbia trovato un valido modus vivendi nella produzione e vendita di decals, transkit e accessori vari, anche e soprattutto nelle scale più grandi come l'1:24).
Nella pagina delle recensioni, direi che la novità principale (e comunque novità non è visto che era uscito diverso tempo prima) è il volume 5 della serie Joe Honda Sportscar, dedicato alla Ferrari 512S nella stagione 1970. Stagione non completa, visto che questo quaderno occupa 7 gare su 10 del Mondiale Marche, ossia Daytona, Monza, Brands Hatch, Targa Florio, Le Mans, Spa e Watkins Glen. Chiude come al solito la rivista, il pezzo storico di David Blumlein, che ispirandosi al modello Minichamps, traccia la storia sportiva della Delahaye 145 (foto sotto).
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