In un recente passato ci si era occupati di Quattroruotine, segnalando come alcuni contenuti sembrassero in leggero miglioramento, nella direzione di una maggiore originalità e verso una ricerca più approfondita. In estate le voci sulla chiusura della rivista, insieme ad altre testate dello stesso gruppo (di cui leggete
qui ) hanno fatto il giro dei forum e dei siti specializzati. Il destino di Quattroruotine non è ancora chiaro. Nel numero che in teoria avrebbe dovuto essere l'ultimo non c'è alcun cenno ad una cessazione delle pubblicazioni. Certo, al di là di tutto, pensare che Quattroruotine è l'unica rivista di automodellismo sopravvissuta in Italia porterebbe a delle considerazioni piuttosto amare che forse sarebbero pleonastiche. Come pleonastici sono quasi tutti i contenuti di questo numero dell'ultimo trimestre 2013: forse le due cose vagamente interessanti potrebbero essere gli articoli sulla Ferrari 250 GTO autocostruita in scala 1:8 dall'avvocato milanese Giorgio Valli e il servizio sulla collezione di modelli Citroen di Renzo e Roberto Di Pietro.
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Il cinquantenario della Porsche 911 secondo lo stile di Quattroruotine. |
Il resto è il regno della superficialità e della mancanza di interesse: pezzi brevissimi, con didascalie insignificanti, argomenti triti e forse molta stanchezza. La sezione delle novità è del tutto inutile, specie per una rivista che esce ogni tre mesi, e sulle poche recensioni è opportuno stendere un velo pietoso.
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La Ferrari 250 GTO riprodotta in scala 1:8 da Giorgio Valli. |
A questo punto, ciò che
non si deve fare con una rivista è abbastanza evidente, e ci è stato dimostrato a più riprese; speriamo che nel prossimo futuro qualcuno abbia il coraggio di proporre qualcosa di più degno per i collezionisti di casa nostra.
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I fratelli Di Pietro e la loro collezione dedicata alla Citroen. |
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