19 agosto 2013

Il futuro della scala 1:18: nuove tendenze e qualche considerazione

L'idea che un modello in scala 1:18 debba per forza essere apribile è un'idea piuttosto diffusa fra i collezionisti delle scale più grandi ed è dettata forse dal fatto che le maggiori dimensioni di un modello richiedano necessariamente la riproduzione delle parti meccaniche. Del resto molti degli appassionati sono cresciuti con i vecchi Burago in scala 1:18, sui quali le aperture erano un atout necessario, trovandosi questo prodotto a metà strada fra il modello vero e proprio e il giocattolo. Le tradizione del diecast apribile è proseguita poi in questi ultimi due decenni con i modelli tradizionali apribili, di maggiore o minor pregio, dai Solido ai Norev, dagli AutoArt agli Exoto, dai Minichamps ai Maisto fino ai CMC e chi più ne ha più me metta.
Il precursore dei modelli in resina in scala 1:18? Mamone! Semplicità ed esattezza delle forme il suo credo. 
Che i diecast "dovessero" essere apribili lo ha pensato anche BBR, imbarcandosi in una poco felice operazione con la 512BB, i cui particolari esulerebbero dal tema di questo breve intervento. Accanto a ciò, si è fatta strada un'altra interpretazione dell'1:18, derivata direttamente da quella sperimentata con successo nell'1:43, vale a dire la produzione dei resincast. Volendo fare una battuta si potrebbe dire che il precursore di questo tipo di modelli è stato Domenico Mamone, con le sue riproduzioni in resina, semplici ma dotate di un fascino tutto particolare (a proposito, farà piacere la notizia che dopo qualche divagazione di troppo, Mamone pare sia intenzionato a tornare a questo genere di modelli, con una Fiat 1100/103: era l'ora). Certo, ora questa non è niente di più che una battuta, perché a rigore i Mamone vanno considerati dei modelli artigianali, come ce ne sono stati altri in questa scala; è però la loro concezione particolare, se ci si pensa più vicina di altri agli OttOmobile, tanto per fare un esempio, li avvicina più ai resincast che non a un prodotto tradizionale come potrebbe essere un ABC.
Di OttOmobile, il marchio che ha saputo forse trarre il maggior vantaggio dalla nuova tendenza dei resincast 1:18, è stato già scritto tanto, e ora in questa scala tende a ripetersi il fenomeno già dilagante nell'1:43, ossia la proliferazione di marchi affiliati, dipendenti, subordinati, marchi figli, fratelli, cugini e affini, come nel caso di Spark e i suoi accoliti. Non sarà sfuggito a nessuno che la nuova GT-Spirit abbia un rapporto molto stretto con la stessa OttOmobile, che tra l'altro ha annunciato un accordo con la Fiat per proporre ben presto modelli che il pubblico italiano e non aspetta da una vita. Questi modelli - ci si chiede - andranno a far concorrenza ad un altro marchio del futuro, Top Marques? Certo è che OttOmobile ha trovato una formula vincente, con dei prezzi finora inavvicinati dai diretti competitori. Ci si è messa - e non da ora - anche la Spagna, con i Wedge Model (la macchina d'esordio è stata la BMW M3 Gr.A) e sicuramente altri nomi verranno fuori da qui a pochi mesi.
La Porsche 961 di Le Mans 1986, uno dei più recenti modelli in 1:18 di Spark fissa nuovi standard nella concezione e nella rifinitura dei resincast in questa scala. 
Poi c'è Spark, con prodotti di diverso genere sia in termini di scelta di soggetti sia in termini di tecniche costruttive, e in ogni caso si tratta di modelli sempre più raffinati, in grado di soddisfare i più esigenti. La recente Porsche 961, tanto per fare un esempio, è un capolavoro. Per parte sua anche BBR ha la propria gamma specifica, incentrata naturalmente sulla Ferrari, per non parlare di altre realtà più o meno legate a Spark, come TrueScale, cui si deve una splendida Porsche 935 K4. E' il curbside in resina in scala 1:18 il futuro dell'automodellismo? Le recensioni di AutoModélisme si ostinano a rimarcare l'assenza di apertura sui vari Spark e TrueScale, non capendo (o facendo finta di non capire) che si tratta di filosofie completamente diverse, ed è bene che sia così. CMC, AutoArt e compagnia bella hanno il loro mercato, Spark e OttOmobile ne hanno un altro. Si dimentica spesso che la resina permette investimenti e tirature minori: è per questo che OttOmobile ha saputo tirar fuori una gamma di soggetti che i produttori tradizionali non si sarebbero mai sognati di fare, arrivando in ogni caso a parlare al cuore di un'intera generazione di appassionati che fino a questo momento si trovava pochissimo rappresentata in questa scala. Chi saprà conciliare sempre di più e sempre meglio queste esigenze spesso in continua evoluzione sarà il re del mercato di domani.

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