Veniamo dunque a questo numero 120, che come "cover car" propone un'insolita Nismo Nissan GT-R prodotta da Ebbro in 1:18. E dopo l'ubriacatura a base di amaro tedesco nel numero 119, Gian Luca Pizzi mostra un secondo filone della sua collezione, dedicato alle livree Alitalia; testo di Umberto Cattani e foto di Gianfranco Berto. Il personaggio del 120 è invece Egidio Reali, gran patron dei marchi MR Collection e Looksmart, che si racconta nel modo che gli è più consono, sul filo della provocazione e di un sano paradosso. Sano perché prima di tutto Reali è un imprenditore e conosce bene la differenza fra normalità e pazzia! La parte tecnica, a cura di Corrado Crivellaro, è dedicata ad un'elaborazione su base Starter di una Porsche 935 Gr.5, di cui è stata ricavata una versione vista nel corso dei test pre-stagionali del 1976; il montaggio del kit in plastica, stavolta la McLaren F1-GTR Le Mans 1997 di Aoshima in 1:24 è affidato come sempre al preciso Fabio Pastres. Molte le recensioni, fra le quali segnalerei la Lotus XI Record Car Monza 1956 di BoS-Models in scala 1:18. Il capitolo degli obsoleti è dedicato alla mitica DS, le cui riproduzioni nelle varie scale, dai tempi della Dinky fino ai giorni nostri, sono passate in rassegna da Bruno Boracco.
Lo spazio dedicato al modello speciale recensisce la Porsche Carrera RSR di Make Up, un successo e una delusione al tempo stesso. Ho lasciato volutamente alla fine un argomento-chiave di questo numero, ossia le considerazioni ufficiali di AutoArt commentate da Umberto Cattani su un argomento che è ormai di dominio comune, vale a dire i fenomeni di reazione fra verniciatura e scocche in zamac, che stanno creando più di un patema ai collezionisti che hanno dato fiducia in un passato recente a marchi che evidentemente non se lo meritavano. A questo argomento si ricollega anche l'editoriale di questo numero, che nasce come una provocazione. E a questo tema si richiama pure la recensione di Cattani al primo modello di AutoArt in plastica ABS, l'Aston Martin Vantage V12 GT3 in 1:18, concepita proprio per scongiurare i cronici problemi di compatibilità delle verniciature col supporto metallico. Se proprio non c'è modo di isolare lo strato di smalto dalla zamac grezza conviene cercare alternative. In passato, magari non per questa ragione specifica, il tentativo era stato già fatto da case come Herpa, senza che peraltro l'iniziativa fosse ripagato da un successo proporzionato agli investimenti. Vedremo stavolta se, magari convinti dalla prospettiva di mettere in collezione un modello più resistente agli attacchi del tempo, gli appassionati risponderanno in modo consono alle aspettative di AutoArt.
Gli articoli e gli spunti che offre questo numero di Modelli Auto non finiscono qui. E' alquanto deludente che spesso ci si limiti a lamentarsi in maniera poco costruttiva dei contenuti di una rivista senza saperne (o volerne) apprezzare certe tendenze innovative o comunque certi contenuti di qualità. Forse il problema è a monte, nel senso che magari manca la vecchia, sana comunicazione: per farsi apprezzare bisogna che il mondo fuori sappia cosa tu stai facendo, e questo non è sempre scontato. Al netto del solito gruppo degli eterni scontenti, sarebbe bene cercare di capire le aspettative del pubblico. Ma anche in questo caso, come per magia, ci si scontra con l'indifferenza e la mancanza di veri suggerimenti costruttivi. Intanto la redazione è già alle prese col timone del numero autunnale.
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