20 marzo 2015

Rassegna stampa: Auto Modélisme 210

Ogni anno il numero di marzo di Auto Modélisme riserva delle piacevoli sorprese, non foss'altro che per una rassegna abbastanza ampia di Rétromobile, ormai diventato uno degli eventi irrinunciabili anche per gli appassionati di modellismo, e ovviamente per le molte anteprime di Norimberga. Un numero interessante, quindi, in cui la mano degli esperti si fa sentire. Direi che dopo aver attraversato una fase abbastanza scialba fra il 2010 e il 2013, la rivista del gruppo di Michel Hommell ha saputo raccogliere le forze dando voce, per fortuna, anche al vasto mondo degli artigiani e sapendo interessare quella parte di collezionisti che sono anche modellisti. La presenza costante di artigiani quali Profil24 (addirittura la loro Porsche 906 appariva in copertina del numero 209) aggiunge sicuramente della personalità a una rivista che rischiava di fare la fine del vecchio Modelli Auto. Per fortuna niente di tutto questo è accaduto. Evidentemente c'è stato un periodo in cui Auto Modélisme aveva escluso dal proprio raggio d'azione quasi ogni ditta artigianale, ogni montatore, ogni produttore di kit. Oggi, oltre alla già citata Profil24, una realtà come Renaissance occupa mese dopo mese uno spazio importante nelle prime pagine dedicate alle novità. Certo, qualcuno dirà che si parla sempre e solo (o quasi solo) di ditte francesi, e per di più delle più conosciute nell'ambito del settore artigianale, con qualche incursione di ESDO, Jade, CCC e altri. Ma è pur sempre qualcosa, considerando anche che Auto Modélisme è una rivista di nicchia fino a un certo punto. E' compito (sarebbe compito) di altri riempire determinate lacune e con soddisfazione si può dire che il Modelli Auto del nuovo corso ha accettato una sfida che sembrava abbastanza complicata. Ma ne riparleremo quando sarà il momento di inserire nella rassegna stampa il numero 1/2015 edito da Duegi. Tornando ad Auto Modélisme, va salutata con soddisfazione la tendenza a pubblicare commenti ficcanti, scritti dal direttore Alain Geslin, che nell'esigenza di dare un colpo al cerchio e uno alla botte sta conducendo la rivista con più che sufficiente dignità e approfondimento.









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