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La Fiat 124 Spider Abarth Prototipo di Pianta / Pica
in azione al Giro Automobilistico d'Italia 1973. Questa
particolare configurazione era dotata del propulsore
che aveva equipaggiato le Osella vincitrici dell'Europeo
Sport nel '72. |
Se la 124 Spider Abarth (altrimenti conosciuta con la sigla
SE26) è universalmente nota nelle sue configurazioni rallystiche, molto meno si può dire del prototipo equipaggiato col motore 236G da 2 litri e quasi 300 cavalli, che venne iscritto in due esemplari al Giro d'Italia del 1973. Di questa vettura esisteva un kit in scala 1:43 realizzato molti anni fa da Valerio Barnini, le cui attrezzature e la maggior parte del corredo dei master sono stati rilevati - come parecchi ormai sapranno - da Denis Carrara, un altro "allievo" di quella famosa scuola di San Mauro a Signa di cui faceva parte anche Marco Tavanti "Tavarco" il quale per ora sembra aver scelto definitivamente altre strade... ma non si può mai dire! Comunque, tornando a Denis, nel suo laboratorio di Via Volterrana a Cerbaia sono stati di recente rivisti e corretti parecchi master di Valerio Barnini, uno dei quali è appunto la 124 Abarth Prototipo del Giro del '73.
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I primissimi esemplari montati del nuovo master. Per la gallery completa, potete cliccare qui ) |
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Alcune altre scocche già verniciate e pronte ad essere ultimate nel laboratorio di Cerbaia, nei pressi di Firenze. La verniciatura di queste 124 Abarth è particolarmente complessa perché combina una pluralità di colori (rosso, bianco, nero) all'alternanza di lucido e opaco. |
Alla luce della molta maggiore documentazione oggi disponibile, presentiamo qui l'evoluzione del nuovo master, da cui sono stati ricavati già i primi montaggi (il modello non verrà commercializzato in kit). Un esempio tipico di come certi soggetti possano rinascere a nuova vita, e anche di come esistano tutt'oggi soggetti semidimenticati o addirittura totalmente inediti.
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A sinistra, il nuovo modello Carrara; l'anteriore del vecchio kit Barnini era completamente da rivedere, complice una documentazione all'epoca ancora molto approssimativa. Notare l'assenza nel modello Barnini della presa d'aria sulla lama inferiore, oltre ad altre piccole differenze. |
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Di profilo si evidenziano alcune piccole ma sostanziali modifiche: il longherone con i caratteristici fori di alleggerimento nel nuovo modello Carrara (sotto); rivisto anche il profilo della pinna posteriore, ora più angoloso rispetto al modello Barnini. Rivista e corretta anche la forma dei codolini, per ospitare cerchi più piccoli rispetto al Barnini. |
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Perfezionati e maggiormente dettagliati i gruppi ottici posteriori (modello a sinistra), oltre alla presenza della luce della targa. |
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Nel kit Barnini le due prese d'aria sul cofano anteriore erano sfalsate, particolare poi corretto da Denis Carrara. |
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Ancora una vista frontale degli stampi dei due modelli, che confermano le differenze fra un'interpretazione e l'altra. |
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I modelli di ieri e di oggi accanto alla recente stampata delle decals, che consentono la realizzazione di entrambe le versioni del Giro d'Italia 1973: n.522 (Pianta / Pica) e n.526 (Pinto / Bernacchini). Da notare che il kit Barnini permetteva solo la versione n.522. Anche a livello di decals, vi sono stati aggiornamenti e correzioni.
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