La Fiat Uno Turbo prima serie è stato uno dei modelli che maggiormente ha contribuito a far conoscere al pubblico dei collezionisti la marca Laudoracing Model, circa tre anni fa. Ne è passata di acqua sotto i ponti e oggi la casa alsaziana è uno dei leader dei modelli curbside in resina scala 1:18. Nel tempo, Laudoracing si è contraddistinta per scelte originali che hanno incontrato il favore degli appassionati e per gli ultimi mesi del 2016 sono annunciate ulteriori succose novità, come la Fiat 128 3P. Fra le uscite più recenti vi è la Fiat Uno Turbo seconda serie, che va quindi a completare il duetto delle Uno Turbo iniziato a suo tempo e portato avanti con le versione rallystiche della prima serie.
Un po' di storia
La Fiat Uno Turbo i.e. seconda serie seguì le tracce dell'intera gamma Uno, rinnovata nel 1989 dopo sette anni di successi. Il restyling che subirono le versioni base riguardò quindi anche la versione sportiva, che ricevette la calandra e i fari modificati, nuovi interni con forme riviste e materiali migliorati, ma le modifiche non si limitarono all'aspetto esteriore. Nuovo il motore (il vecchio propulsore catalizzato da 1301cc venne inizialmente conservato per alcuni mercati esteri) da 1372cc e 116 cavalli di potenza; successivamente, nel 1991, l'offerta dei motori venne unificata con la catalizzazione dell'unità da 1372cc, la cui potenza scese da 116 a 111 cavalli. Inutile aggiungere altro su questa vettura-simbolo degli anni ottanta e anche oltre. La Uno Turbo uscì di produzione nel 1995, quando ormai i gusti e le esigenze del pubblico, anche giovane, erano ormai mutate.
Il modello Laudoracing
Per la propria "seconda serie", Laudoracing ha scelto almeno per ora quattro colori: bianco (LM104A), rosso (LM104B), grigio scuro metallizzato (LM104D) e rosso metallizzato (LM104C). Ciascun colore è prodotto in serie numerata e limitata a 250 esemplari. Non è escluso che in futuro possano aggiungersi altre colorazioni e magari l'esclusiva versione Racing, caratterizzata dalla scritta laterale in corsivo sotto il ripetitore.
La progettazione del modello è avvenuta come sempre con l'ausilio del computer, adattando via via le forme della carrozzeria e dei vari particolari alle esigenze "visuali" sempre da tenere presenti quando si riduce un oggetto in scala a scopi collezionistici. Ci troviamo di fronte a un Laudoracing classico, con una carrozzeria in spessa e pesante resina (così quelli a cui potrebbe mancare la "consistenza" del metallo possono stare tranquilli), col fondino ben ancorato con tre viti e una finitura degnissima, probabilmente anche migliore a tanti OttOmobile, che è la diretta concorrente di Laudoracing.
Bellissimi gli interni, col cruscotto perfettamente riprodotto e impreziosito dalle decal che simulano i vari comandi, la selleria con elementi centrali a quadrettini (in decal perfettamente applicate), il tutto condito da vere e proprie raffinatezze, come il "cielo" con la luce centrale o le varie gradazioni di nero opaco che rendono volta per volta l'idea della plastica dura, della plastica morbida, della gomma e così via. Per fortuna sulla Uno i vetri erano interi e per questo mancano le brutte e inadeguate riproduzioni stampate insieme all'acetato che dovrebbero simulare piccoli montanti e listelli (addirittura su alcuni modelli di questa fascia abbiamo visto un unico elemento comprendente anche i montanti centrali incollato direttamente alla carrozzeria: una soluzione discutibile in 1:43, figuriamoci su un modello più grande come un 1:18).
Semplicemente perfetta la verniciatura. L'esemplare in nostro possesso presenta una grana di metallizzazione finissima e lo strato di trasparente e uniforme, fine e sostanzialmente senza difetti.
Delle linee cosa dire? Le abbiamo lasciate volutamente alla fine. Alcuni hanno già criticato la parte posteriore, a livello del portellone. La parte posteriore della Uno è tutt'altro che banale da riprodurre, malgrado l'apparente semplicità delle forme. C'è davvero qualcosa che non va nel portellone posteriore o a livello dei gruppi ottici? Non saprei dire, è una specie di rebus. Sotto certe angolazioni l'anteriore appare un po' schiacciato, piatto, troppo stilizzato. Ci vorrebbe un confronto più approfondito e lasciamo quindi il beneficio del dubbio.
A parte queste considerazioni, che in questa sede vanno prese per quello che sono (impressioni, nient'altro che impressioni), va ancora una volta apprezzato lo sforzo di Laudoracing che tra l'altro comunica in modo invidiabile col proprio pubblico, specialmente attraverso Facebook. Aspettiamo quindi le prossime realizzazioni con la certezza che le idee proposte da Laudoracing sono quelle giuste, in un mercato che non permette passi falsi.